Il quotidiano Avvenire prende in mano la vicenda giudiziaria della pillola Norlevo e ripercorre gli ultimi passaggi che conducono al potenziale punto di svolta per poter ripristinare la realtà dei fatti, oscurata dalla nuova dicitura contenuta nel bugiardino.
Ripartire dal merito della questione: questo, in sunto, quanto si dovrà fare per quanto concerne i procedimenti di giustizia amministrativa derivanti dal ricorso presentato contro la derubricazione del farmaco Norlevo, pillola con effetti abortivi, a semplice contraccettivo.
Il ricorso presentato da Pro Vita, Guristi per la Vita, Unione Cattolica Farmacisti italiani, Forum delle Associazioni Familiari e Associazione italiana Ginecologi è stato bocciato dal TAR che, perentoriamente, aveva giustificato la sua sentenza alla luce di “studi”, non meglio specificati, che avrebbero dimostrato che il farmaco Norlevo non sarebbe causa di interruzione di gravidanza.
Il Consiglio di Stato, pur respingendo l’impugnativa della sentenza del TAR, apre un capitolo sul merito:
“La questione coinvolge aspetti complessi anche sul piano tecnico, che non possono essere adeguatamente approfonditi in una fase cautelare e che in particolare devono necessariamente essere chiariti in sede di merito.”
Sentito dal quotidiano Avvenire, il Presidente dei Giuristi per la Vita Gianfranco Amato ha rimarcato questo passaggio, delineando una possibile riapertura del caso:
“Alla luce di questo pronunciamento del Consiglio di Stato, possiamo dire che la partita è tutta da giocare, per questo intendiamo presentare al TAR un’istanza di prelievo del ricorso per discutere quanto prima il merito della questione.“
A questo punto pare che la battaglia sulla Norlevo sia ancora aperta e le prove tutte da chiarire.
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Redazione