I recenti dati Istat registrano un nuovo record negativo sul fronte della natalità in Italia: infatti, i nati residenti nel nostro Paese erano 393 mila nel 2022 con un tasso di natalità del 6,7 per mille. Si rilevano, così, quasi 7 mila nascite in meno rispetto al 2021. «Tante le cause concomitanti di questa ulteriore flessione demografica» secondo suor Anna Monia Alfieri. Innanzitutto «culturali che portano gli italiani a procrastinare la decisione di avere un figlio ma anche cause di carattere economico e sociale».
Secondo la religiosa, «prima fra tutti vi è la difficoltà, soprattutto in alcuni territori, nel trovare il lavoro, poi abbiamo la difficoltà conseguente a reperire i fondi con cui accendere un mutuo per l'acquisto della casa o per pagarne l'affitto e a queste oggettive difficoltà occorre aggiungere la mancanza di servizi essenziali, quali asili nido, scuole di ogni ordine e grado, supporti logistici accessibili da parte di tutti, a titolo gratuito, tutti elementi che gioverebbero in misura determinante all'aumento del numero delle nascite. E' innegabile, infatti, che, qualora le donne italiane potessero contare su di un welfare familiare più strutturato e, soprattutto, su servizi scolastici gratuiti ed efficienti, la decisione di avere un figlio sarebbe presa molto prima con conseguente aumento dei nati».
I dati Istat, prosegue suor Alfieri, «ci confermano dell'assoluta necessità che anche in Italia venga introdotta la libertà di scelta educativa, affinché i genitori possano scegliere liberamente, ovvero a costo zero, la scuola per i loro figli con un'offerta formativa corrispondente ai loro principi e servizi che loro ritengono necessari (prescuola, doposcuola, refezione, assistenza) al sereno andamento della famiglia». In conclusione, afferma , «gutta cavat lapidem: ancora una volta auspico che la legge di bilancio preveda lo stanziamento di 500 milioni di euro per il supporto alla libertà educativa in vista, in tempi ravvicinati, della sua completa realizzazione».