Il Comune di Torino ha concesso, tramite il proprio Assessorato alla Cultura, il patrocinio ad un’iniziativa, la mostra di arte LGBT, che già dal materiale divulgativo e pubblicitario si è dimostrata di pessimo gusto quando non lesiva delle sensibilità della quasi totalità della popolazione.
I Giuristi per la Vita e l’associazione ProVita Onlus hanno così presentato una denuncia-querela alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino nei confronti degli organizzatori della citata mostra e di tutti coloro che hanno concorso all’esposizione del manifesto offensivo che pubblicizza la mostra d’arte omosessualista dal titolo “S.A.L.I.G.I.A.” (acronimo dei sette vizi capitali), organizzata dall’International Art LGBTE, che si svolge a Torino dall’8 settembre al 17 ottobre 2014, presso l’ex Manifattura Tabacchi.
Tale manifesto, infatti, raffigura una donna obesa completamente nuda che schiaccia col piede alcune immagini religiose, costituite in particolare da icone di Gesù Cristo e della Madonna.
ATTENZIONE: MATERIALE CONTENENTE IMMAGINI OSCENE
Locandina con il patrocinio e versione senza patrocinio.
Una volta emersa la portata fortemente volgare ed offensiva del materiale divulgativo, l’Assessore competente, Maurizio Braccialarghe, ha dichiarato: “Quando riceviamo delle richieste, prima di dare il patrocinio alle iniziative, valutiamo la serietà dei progetti presentati. In questo caso nessun elemento inviatoci poteva far pensare all’utilizzo di un’immagine che riteniamo lesiva della sensibilità di molti. Oggi, dopo
aver visto la locandina la Giunta, all’unanimità, ha deciso di revocare il patrocinio all’evento.”
Nulla toglie che l’esposizione di tale materiale abbia configurato una pesante offesa ad una confessione religiosa mediate vilipendio di persone, reato previsto dall’art. 403 del Codice Penale.
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Questa scelta fa seguito alla denuncia presentata in merito all’esposizione di una cosiddetta opera d’arte di tenore palesemente pedopornografico al museo MAXXI di Roma e non ci fermeremo in quanto non deve e non può passare il concetto che con l’alibi della pseudo cultura LGBT si possa toccare anche il sacro, come la Fede ed i bambini.
SCARICA QUI IL COMUNICATO STAMPA DEI GPV E PROVITA
Redazione