«Tutelare la libertà educativa dei genitori è un atto di civiltà, così come lo è proteggere i bambini da qualsiasi indottrinamento ideologico che vuole entrare nelle scuole di ogni ordine e grado. Ci sorprendono, quindi, gli attacchi ricevuti da alcuni consiglieri provinciali - nell’ambito della consultazione odierna in Quinta commissione sulla petizione popolare n. 20 che chiede l’approvazione di una legge sulla libertà educativa i quali ci hanno etichettato in modo fazioso come “medievali” e hanno inopportunamente messo in mezzo il bullismo. Cosa c’entra con la libertà educativa delle famiglie? Cosa c’entra con il consenso informato che è un diritto di ogni genitore? Ciò che chiediamo è di tenere fuori dalle aule le propagande ideologiche e arcobaleno, che proprio con la scusa della giustissima lotta alle discriminazioni e al bullismo vogliono invece introdurre surrettiziamente messaggi a favore della sessualità fluida, della transizione di genere per i più piccoli, dell’utero in affitto. Si tratta di argomenti complessi, delicati e per adulti, non di certo per bambini. Accogliere la proposta di una legge sulla libertà educativa, come chiedono migliaia di sottoscrittori della nostra petizione, è semplicemente un atto di civiltà e buon senso, che dovrebbe essere appoggiato in modo trasversale da tutte le forze politiche. La difesa dei bambini e della libertà di educazione dei genitori non dovrebbe aver nessun colore politico. Perciò è da accogliere favorevolmente il ddl n. 148 di Claudio Cia (FdI) che va nella direzione di tutelare le famiglie e i bambini». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.