Roma, 6 maggio 2022
«Bene ha fatto, con una presa di posizione storica, il Parlamento Europeo a condannare l’utero in affitto come “sfruttamento delle donne di tutto il mondo”, nonché come pratica “inaccettabile” e lesiva “della dignità umana e dei diritti umani”. Con la “Risoluzione del 5 maggio 2022 sull'impatto della guerra contro l'Ucraina sulle donne”, infatti, ai punti 12, 13 e 14, l’Europarlamento ha affermato ciò che noi denunciamo da sempre, ovvero che l’utero in affitto è un abominio, con “gravi ripercussioni sulle donne, sui loro diritti e sulla loro salute”, soprattutto “quelle più povere e in situazioni di vulnerabilità”. Ora - come scrive lo stesso Parlamento, ovvero di “introdurre misure vincolanti volte a contrastare la maternità surrogata” - si agisca con una moratoria comunitaria per chiedere agli Stati Membri di rendere questa barbara pratica punibile anche se e quando commessa dai cittadini europei all’estero, così come chiediamo di fare all’Italia, rendendo questa pratica reato universale», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.