«Accogliamo con favore e soddisfazione l’annullamento della proiezione del film “Tomboy” - che parla di una bambina che si sente e si presenta come maschio - nella scuola media “L. Viani” di Viareggio, di cui avevamo parlato ieri in un nostro articolo. Anche se in orario extracurriculare e con il consenso informato, dopo le accese proteste di molti genitori e la segnalazione dell'associazione "Non Si Tocca La Famiglia", ha prevalso il buon senso e la tutela dell’educazione e della crescita di bambini così piccoli, siccome perfino Netflix etichetta il film come inadatto sotto i 13 anni, pur essendo secondo noi anche questa soglia troppo bassa. Ciò che però rimane è l’indignazione sul perché un film su tematiche così delicate e complesse come il genere non conforme di una bambina sia stato anche solamente messo in agenda dalla scuola. Chi l’ha proposto cosa ha visto di utile? Come pensava di affrontare l’argomento con bambini da 11 a 13 anni? Auspichiamo che l’Istituto accerti le responsabilità e che questo caso sia da esempio per bloccare sul nascere, o meglio ancora neanche pensare o proporre, qualsiasi attività sul gender o sulla sessualità per i bambini». Così Donatella Isca, referente del Circolo Territoriale della Toscana di Pro Vita & Famiglia.
11/01/2023 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia
Viareggio. Bene stop a film gender in scuola media. Ma perché era stato messo in agenda?
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