La battaglia legale è durata sette anni fin ora. E le Piccole Sorelle dei Poveri hanno vinto! Le religiose, che gestiscono strutture a sostegno di anziani e bisognosi, hanno dovuto lottare per ben sette anni perché venisse riconosciuto loro il diritto a non finanziare aborto e contraccezione negli Stati Uniti.
«La vicenda, ormai nota, era sorta in seguito alla riforma sanitaria voluta da Barack Obama, con l’HHS mandate che in buona sostanza costringeva anche queste suore, al pari di tutti gli altri datori di lavoro americani, a fornire ai propri dipendenti copertura assicurativa per contraccettivi e aborti. Tutte «prestazioni sanitarie», per così dire, in netto conflitto con i principi morali della Chiesa cattolica», scrive Il Timone.
Le suore, però, non si sono lasciate intimidire ed hanno coraggiosamente rivendicato il loro diritto a non contribuire a queste pratiche. Ricordiamo, infatti, che l’aborto elimina non un grumo di cellule, ma un bambino e che tanto l’aborto quanto la contraccezione espongono la donna a seri rischi per la sua salute fisica e psichica.
Rifiutarsi di contribuire a ciò, dunque, non è solo da “cattoliconi”. Sono tanti, infatti, gli obiettori di coscienza ben lontani da ambienti di fede e che scelgono di tutelare la vita e la salute della donna e del bambino.
Ebbene, la Corte Suprema ha dato ragione alle Piccole Sorelle, scrivendo una pagina importante nella storia della libertà. Come commenta il Timone, questo è stato «un felicissimo epilogo processuale per queste religiose che sin dall’inizio, pur trovandosi come Davide davanti a Golia, non ci hanno pensato due volte, dando battaglia in tribunale pur di non aver nulla a che fare con regole ritenute moralmente inaccettabili».
Il piccolo Davide ancora una volta ha vinto contro il gigantesco Golia.