A causa della grande manifestazione del 20 giugno, non abbiamo ancora avuto occasione di parlare di alcuni importanti eventi che hanno coinvolto anche Pro Vita nel mese di giugno.
Uno di questi si è svolto il 14 giugno a Chivasso (TO): Il Centro e il Movimento per la vita di Chivasso hanno festeggiato i “20 anni di vita per la vita” con un concorso intitolato “La tua arte per la Vita” e un convegno ...
Per festeggiare i 20 anni dalla fondazione i volontari del Centro e Movimento per la Vita di Chivasso hanno voluto bandire un Concorso artistico rivolto agli studenti del triennio per promuovere non solo una cultura più attenta alla vita anche tra i giovanissimi ma anche per esaltare la capacità dei ragazzi nel rappresentare, con le forme più svariate la cosa più importante: la VITA. L’Istituto Superiore P. Martinetti di Caluso, raccogliendo la sfida, ha messo in campo numerosi ragazzi talentuosi che si sono sfidati a suon di colpi di pennello, matite e colori. L’obiettivo richiesto dal bando di concorso è stato quello di rappresentare il tema del rispetto della vita nascente.
Un’occasione finalizzata a motivare e stimolare i ragazzi a confrontarsi con il tema del rispetto della vita nascente, questione spesso censurata perché ritenuta controversa, e a suscitare in loro il desiderio di mettersi in gioco, dando prova di saper esternare le proprie doti innate, e gli insegnamenti tecnici forniti dalla scuola; nata in occasione del compimento dei primi 20 anni di attività da parte del Movimento per la vita di Chivasso. La premiazione è avvenuta presso l’aula magna del liceo artistico, introdotta dall’intervento del Dirigente Scolastico, che, attraverso le sue parole, ha manifestato espressamente la sua piena adesione al valore della vita nascente, di fronte alle 4 classi del triennio con i rispettivi insegnanti e ai rappresentanti del Movimento per la Vita di Chivasso, che hanno presenziato alla premiazione.
Un momento propizio per lanciare ai ragazzi il cuore del messaggio che il Movimento per la Vita ha l’impegno di diffondere: la difesa della vita nascente, la dignità che spetta ad ogni bambino non ancora nato, in quanto essere umano, così come far conoscere loro gli ambiti di attività e di impegno del Centro di Aiuto alla Vita e del Movimento per la Vita. Tutti i partecipanti hanno dichiarato all’unanimità grande soddisfazione nell’aver scelto di mettere in gioco le proprie capacità e talenti artistici a favore di un tema che, è stato definito da loro, “intrigante”, “impegnativo e difficilissimo”, la cui scelta di aderire è stata motivata proprio dal tema del bando, quello della vita nascente, che hanno considerato grande motivo di sfida.
Sempre da quanto loro affermato, l’adesione al bando di concorso li ha condotti a documentarsi sul tema, ad approfondire, a confrontarsi con i genitori e ciò ha costituito un’opportunità per avvicinarsi e approfondire un argomento delicato quanto ampio, sul quale fermarsi a riflettere sempre, ma a maggior ragione in un’età bella e ricca di sfide come è la loro. “Questo concorso mi ha lasciato molto, tantissimo. Mi ha fatto aprire gli occhi su un argomento su cui non avevo ancora riflettuto davvero. Sono cresciuta molto.”– ecco le parole di una delle partecipanti.
Domenica 14 giugno poi, a conclusione dei festeggiamenti si è tenuto il pranzo sociale con tutti i volontari e a seguire un bellissimo convegno in cui il Vescovo Mons. Edoardo Cerrato ha portato i suoi saluti e i suoi auguri per le attività future. Due sono stati i temi principali trattati, l’uno “Il Vangelo della vita, l’oggi visto da Giovanni Paolo II” trattato magistralmente dal Prof. Gonzalo Miranda, Decano della Facoltà di Bioetica Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma, e l’altro “Omofobia e Gender. Un occasione per capire”, un tema scottante su cui il Dott. Alessandro Fiore [Caporedattore di ProVita, ndr] ha fornito elementi semplici per entrare meglio nella questione e interpretare tutte le sue manifestazioni.
Tutto questo è stato solo una goccia in un immenso oceano, che in questi anni ci ha visti protagonisti sul campo, è vero, ma come insegna Madre Teresa di Calcutta, se quella goccia non ci fosse stata, l’oceano ne avrebbe avuta una in meno. E noi vogliamo continuare ad essere quella goccia.
Elisabetta Carrera e Martina Gavazza