11/10/2013

Avanti per Cristo e per La Vita

Durante il convegno di sabato 5 ottobre presso il Teatro Golden a Roma, numerosi sono stati gli inetrventi dei relatori, tra cui Don Giovanni A. Maria Ferrara, Luigi Cerciello, Vincenzo Conso, Sergio Bernardini, Toni Brandi, Virginia Codanunziante e Angelo Ricci.
L’evento intitolato “In Veritate Festival” ha toccato 3 argomenti fondamentali della vita di ognuno di noi: Vita; Famiglia ed Educazione.

Di seguito vi proponiamo l’intervemto dell’editore della nostra rivista Notizie Pro Vita, Toni Brandi:

L’embrione, attraverso un protagonismo biologico e scientificamente evidente, si presenta già con le sue caratteristiche: l’identità umana (46 cromosomi), la sua individualità e unicità, la sua autonomia biologica, l’assunzione del piano-programma genomico con una “capacità manageriale” eccezionale ed il suo colloquio incrociato con la madre. Giustamente il British Medical Journal, nell’editoriale del novembre 2000, affermava: «l’embrione non è passivo: è un attivo direttore d’orchestra del suo impianto e del suo destino futuro». La scienza e la medicina ci confermano che la vita inizia al concepimento. Io scrivo questo testo e loi lo leggete perchè le nostre rispettive madri naturali hanno deciso di farci vivere. Non dimentichiamolo mai!

La rivista Notizie Pro Vita è nata, nell’estate del 2012, in seguito alla Marcia Nazionale per la Vita a Roma ed alla morte di Chiara Corbella-Petrillo, che io conoscevo dalla sua infanzia. Chiara si è sacrificata per dare vita al suo bambino: Francesco.  Insieme ad un gruppo di giornalisti cattolici, come Francesco Agnoli, Mario Palmaro, Renzo Puccetti, professori come Benedetto Rocchi e Francesca Romana Poleggi e dottori come Pino Noia ci siamo resi conto della necessità  di una rivista e di un sito (www.prolifenews.it) che non accettino né compromessi né il male minore. Da decenni ormai, di caduta in caduta, in nome dell’apertura al mondo, in nome della simpatia alla modernità, in nome del dialogo per il dialogo, i cattolici sembrano aver dimenticato il dovere supremo della testimonianza della Verità a qualsiasi costo, anche quello del martirio, se necessario, come fanno oggi e a migliaia i nostri fratelli in Pakistan, India, Cina ed altri paesi mussulmani. I complici del genocidio di 5 Milioni di bambini, dal 1978, sono quei cattolici timidi che hanno accettato compromesso dopo compromesso. I successori di Pietro hanno sempre preso una posizione molto chiara riguardo l’aborto. Ne riportiamo alcuni. Giovanni Paolo II: «Io vi chiedo che il concepito sia considerato un bambino a tutti gli effetti». Benedetto XVI: «L’aborto non risolve nulla, ma uccide il bambino, distrugge la donna e acceca la coscienza del padre del bambino, rovinando, spesso, la vita famigliare». L’aborto è il peggiore degli omicidi perché perpetrato contro una persona inerme e incapace di difendersi. La condanna dell’aborto da parte di Santa Madre Chiesa è sempre stata chiara e limpida e basti pensare alle parole di Nostro Signore Gesù Cristo «Ogni volta che l’avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me» E tale insegnamento è rimasto immutato nel tempo e ribadito anche da Pio XI mediante scomunica a chi procura l’aborto e a chi vi ricorre ottenendo l’effetto voluto. Quindi non vi è nessun uomo, nessuna autorità umana, nessuna scienza, nessuna indicazione medica, eugenica, sociale, economica, morale, che possa esibire o dare un valido titolo giuridico per una diretta, deliberata disposizione sopra una vita umana innocente, vale a dire una disposizione che miri alla sua distruzione.

Perchè la stampa non parla dei crudeli metodi dell’aborto, delle morti a causa della RU 486 e dei traumi causati dall’aborto? Ho avuto l’onore di conoscere un’attrice, Alessandra Pelagatti, che ha subito due aborti che gli hanno causato 15 anni di depressione e di psicofarmaci e che ha ritrovato la pace solo nella Fede in Gesù. Perchè la stampa tace? Semplicemente perchè l’aborto,come la droga, è un grande business che porta soldi alle cliniche abortiste ed ai poteri forti. Spesso, come in Italia a spese dello Stato. Il totale dei costi annuali per aborto, uso della RU 486 e della FIV superano i 250 milioni all’anno a spese della Sanità pubblica Italiana!! Non dimentichiamo che l’aborto non è solamente immorale ma danneggia anche l’economia. La 194 ha permesso il genocidio di circa cinque milioni di bambini dal 1978: sono quelle menti e quelle braccia di cui avrebbe bisogno l’Italia oggi per rilanciare la crescita economica reale. Due esempi per tutti: la decadenza dell’Impero romano dovuta alla crisi demografica e la crescita dell’economia nelle citta’ cristiane all’inizio dell’anno mille causata dall’aumento della popolazione. L’Italia oggi è al 219mo posto su 221 nazioni al mondo in fatto di natalità. La battaglia per la Vita è indubbiamente la madre di tutte le battaglie e non è solamente una battaglia cattolica. Tutte le religioni principali sono contro l’aborto ed anche non credenti come Pier Paolo Pasolini che disse «Sono traumatizzato della legalizzazione dell’aborto perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio ».

Non è il bonismo vigliacco e comodo che dobbiamo seguire ma dobbiamo seguire ed obbedire ai successori di Pietro. Siamo certamente ad un bivio in una battaglia colossale. Ma ricordiamo che la storia insegna come i processi storici possono cambiare direzione molto velocemente. Vediamo due esempi: nel 1400-1500 i Turchi vinsero numerose battaglie a Constantinopoli, in Grecia, in Serbia, in Albania ed in Bosnia ma a Lepanto vennero sconfitti e tutto cambiò fino alla grande vittoria di Vienna nel 1863 e la cristianità venne salvata. Ugualmente, a metà degli anni ottanta, dello scorso secolo l’URSS era molto forte militarmente e preparava l’attacco all’Europa ma il muro cadde nel 1989. I processi storici una volta che cambiano direzione vanno veloci. Dobbiamo anche renderci conto del pericolo rappresentato dalla legge contro l’omofobia e la transfobia. E’ chiaro che questa legge altro non e’ che una legge bavaglio per non permettere un dibattito aperto e pubblico su questo delicato tema. Dal reato di ingiurie, a quello di percosse, alle lesioni personali, all’istigazione a delinquere – e cioè a commettere un crimine che sia già contemplato come tale dall’ordinamento – a qualunque altra fattispecie criminosa, gli omo/transessuali non risultano affatto discriminati, bensì vengono pienamente tutelati dall’ordinamento, come qualunque altro soggetto.  Si tratta quindi di un reato di opinione perche’ una cosa e’ la violenza ed una cosa e’ esprimere un opinione.. Perche’ privilegiare una categoria quando vi e’ discriminazione per i grassi ed altre categorie? Nessuno ha pensato all’adipofobia? Se la legge passa non sara’ legale esprimere opinioni contrarie alle adozioni di bambini da parte di transessuali. Persino chi intendesse promuovere un motivato referendum abrogativo della (eventuale, futura) legge Scalfarotto, si vedrebbe esposto, per le stesse ragioni di cui sopra, a denunce e condanne per omo/transfobia.
Quindi, coraggio!

Avanti per Cristo e per la Vita!

Toni Brandi

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