“Marta, 24 anni, anoressica, potrà farsi uccidere. E se fosse tua sorella? Alessandro, 18 anni, bullizzato. Potrà farsi uccidere. E se fosse tuo figlio? Maria, 70 anni, ha un tumore. Potrà farsi uccidere. E se fosse tua nonna? Lucia, 45 anni, disabile. Potrà farsi uccidere e se fosse tua mamma? #NOEUTANASIA”. Questo è quanto potrebbe accadere se la nascente maggioranza legiferasse in materia di eutanasia e suicidio assistito. O anche se la Consulta, rendendo incostituzionale l’articolo 580 c.p. introducesse il 24 settembre surrettiziamente il suicidio assistito in Italia.
“Il rischio che il nuovo esecutivo rosso-giallo calpesti il diritto alla vita e alla autentica autodeterminazione è molto alto. Ad essere esposti saranno i più deboli come anziani, malati, giovani. E proprio ieri il Papa ha condannato questa pratica che si 'basa su una visione utilitaristica della persona che diventa inutile o può essere equiparata a un costo'. Il suicidio assistito quindi rappresenterebbe un pericolo per tutti: le nostre nonne, le nostre mamme, i nostri padri e i nostri figli”: è quanto hanno dichiarato Antonio Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita e Famiglia e del Congresso Mondiale delle Famiglie, presentando la campagna #NOEUTANASIA che parte oggi, con affissioni di manifesti-denuncia a Roma e Milano e poi in altre città italiane.
Sempre oggi è stato lanciato anche un VIDEO CHOC firmato ProVita e Famiglia che mette in guardia dalle derive possibili in caso di fine vita autorizzato dallo Stato, perché noi vogliamo eliminare la sofferenza e non il sofferente.
“Con questa campagna denunciamo che legalizzando eutanasia e suicidio assistito – proseguono i due organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie - qualcuno stabilirà chi avrà il diritto di vivere o piuttosto il dovere di morire: chi? E quanto sarò davvero libero di decidere e quanto condizionato dalla odierna “cultura dello scarto” che mette al centro il profitto anziché i diritti umani? Quale reale autonomia avrò se una generazione di medici sarà formata per dare la morte anziché curare e accompagnare la vita? Il divieto di uccidere deve restare una garanzia per tutti”.
“Il nuovo governo investa piuttosto in cure palliative e in strutture di assistenza contro le molteplici forme di dolore, permettendo a ciascuno di noi di vivere fino alla fine, senza soffrire, in autentica e piena dignità” hanno concluso Brandi e Coghe.
La campagna durerà un mese. Pro Vita & Famiglia parteciperà poi, come unica associazione italiana, alla Conferenza Internazionale sull’eutanasia e il suicidio assistito che si terrà a Roma il giorno 20 settembre e che prevede una conferenza stampa alle ore 11.