Il colloquio presso il Commissariato Borgo, a Piazza Cavour, condotto in maniera educata e cordiale, è durato circa 45 minuti.
Sono stato interrogato sulle ragioni per cui ProVita Onlus, con Vita è e Fede e Cultura, ha ricordato il Cardinal Caffarra a due mesi dalla morte, ponendo l’attenzione sul suo impegno per la vita e la famiglia e legandolo alla figura di papa Giovanni Paolo II – fondatore la Pontificia Accademia per la Vita -, del quale sui manifesti è stata riportata la frase sull’indissolubilità del matrimonio: «Ci alzeremo in piedi quando l’istituzione del matrimonio è abbandonata all’egoismo umano e ridotta a un accordo temporaneo e condizionale che si può rescindere facilmente, noi proclameremo l’indissolubilità del vincolo matrimoniale».
Al colloquio erano presenti il Dirigente e altri quattro, cinque poliziotti. Inizialmente, mi hanno chiesto se avevamo l’autorizzazione per il camion vela; successivamente si sono concentrati sulle nostre motivazioni: chi ha organizzato? Chi c’è dietro l’iniziativa? Perchè è stata fatta? Sono al corrente le autorità Vaticane?Ho risposto che le autorità Vaticane non credo fossero state informate, ma non vedevo perché avremmo dovuto informarle.
«Ma il Cardinale era di Bologna!», dicono. «Sì – ho risposto -, ma Roma è la sede della Cristianità!». «Ma ora la Chiesa non parla tanto di Vita», dice il dirigente. Replico: «Ma la Chiesa si è sempre pronunciata, e numerose volte, in difesa della Vita».
«Ma era una campagna di sensibilizzazione? Una protesta? O solo una commemorazione?», mi chiedono ancora. Ho risposto che era un commemorazione di un grande Cardinale morto due mesi fa e anche un’occasione per ricordare ai romani queste due grandi personalità nel campo della vita e della famiglia.
Alla fine del colloquio, durante il quale si sono dimostrati tutti molto gentili, il Dirigente sembrava soddisfatto delle motivazioni che gli ho fornito.
I motivi del ricordo di un defensor vitae come Caffarra da parte di un’associazione che si chiama ProVita dovrebbero essere facilmente intuibili per chiunque. E comunque erano spiegati chiaramente nel Comunicato Stampa rilasciato ieri: «Il Cardinal Caffarra è stato per noi amico e modello, ci ha insegnato che si può e si deve spendere la vita per la vita, per la famiglia, per la tutela dei più deboli, a cominciare dai bambini, prima e dopo la nascita».
Da questa vicenda sorge tuttavia un dubbio: quello che ha dato davvero fastidio dei manifesti non credo sia la celebrazione di due personalità della Chiesa. Ciò che ha urtato l’establishment, quello che crea al pensiero unico dominante “problemi di ordine pubblico”, è racchiuso nel «ci alzeremo in piedi a difendere il matrimonio».
Il matrimonio (quello vero, tra un uomo e una donna, per sempre, aperto alla generazione della vita) e la famiglia (quella vera, quella naturale) sono nel mirino della cultura della morte da decenni. E proprio il Card. Caffarra ricordava spesso una lettera speditagli da suor Lucia di Fatima, in cui la veggente diceva: «Verrà un momento in cui la battaglia decisiva tra il regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e sulla famiglia».
Uscito dal commissariato, ho postato questo video su Facebook.
Parlano della notizia: La Nuova Bussola Quotidiana, Radio Kolbe, Anonimi della Croce, Stilum Curiae – Marco Tosatti, Katholisches, Maurizio Blondet, Dire , LifeSiteNews, In Terris, Radio Padania (da 1.00.30 a 1.16.00), L’Occidentale, Marco Tosatti, Radio Kolbe, Libertà & Persona, All Christian, La Verità dell’11-11-2017, Aldo Maria Valli, Church Militant, For Italy News