Gianna Jessen è un’americana di 35 anni, notissima attivista pro life. La sua grande umanità e la sua fede nella vita danno una luce particolarissima alla sua testimonianza di bambina che non doveva nascere, essendo sopravvissuta ad aborto procurato alla madre al sesto mese di gravidanza. Una testimonianza da far tremare i polsi. Questa sera alle 21 Gianna Jessen sarà a Ponte Milvio, nella Parrocchia Gran Madre di Dio. Un incontro da non perdere, qualunque sia la posizione nei riguardi di un tema così profondo.
Gianna Jessen è nata a Los Angeles in una clinica per aborti legata alla associazione Planned Parenthood. La clinica aveva consigliato alla madre di Gianna, giunta al sesto mese e mezzo di gravidanza, di abortire con aborto salino, una tecnica abortista usata prevalentemente dopo il primo trimestre. Essa consiste nell’iniettare nell’utero una soluzione salina che corrode il feto e lo porta alla morte. In seguito, a causa delle contrazioni uterine, il feto viene espulso morto entro le seguenti 24 ore.
Nel caso di Gianna, la tecnica non funzionò e la bambina nacque viva, dopo 18 ore, mentre il medico abortista era assente. Gianna venne quindi trasferita in ospedale e riuscì a sopravvivere, nonostante pesasse solo nove etti; tuttavia la carenza di ossigeno causata dall’aborto le ha procurato una paralisi cerebrale e muscolare. Nonostante la paralisi cerebrale Gianna Jessen imparò a camminare con tutore all’età di 3 anni. A vent’anni, grazie alle cure mediche, riuscì a ottenere la capacità di camminare senza tutore, seppure con notevoli difficoltà. Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dell’aborto, nel 2006 è riuscita a partecipare e a completare la maratona di Londra, nonostante la difficoltà a correre.
Nonostante la grave paralisi cerebrale, Gianna è sempre stata molto attiva nei movimenti che si oppongono all’aborto e ha raccontato la sua storia al Congresso degli Stati Uniti d’America e alla Camera dei Comuni del Regno Unito. Nel video in calce a questo articolo la testimonianza di Gianna tenuta al Queen’s Hall di Melbourne nel 2008.
Ci teniamo a precisare che la presenza di Gianna Jessen a Ponte Milvio ci è stata segnalata da Fabrizio, un nostro giovane lettore, che ci ha inviato una mail dai contenuti profondi, di quelli che fanno riflettere e discutere. E non solo i ventenni.
“A dire la verità mi è dispiaciuto molto che sia venuto a sapere di questo incontro solo per caso oggi, quando abbiamo in VignaClaraBlog un giornale di zona con tutte le competenze per parlarne. I giovani cercano la vita e molto spesso la cercano nel modo sbagliato, o ci rinunciano e non la cercano proprio. Quello che avete voi, nel vostro giornale non è semplicemente un incarico di informare, ma è una vera e propria missione. Potete arrivare a migliaia di giovani, i giovani di Ponte Milvio, quelli tanto criticati e di cui parlano tutti, senza speranze.
Io stesso, un ragazzo di 21 anni, sento la necessità di qualcosa di vero, di concreto. Il paese in cui viviamo è sviluppato e noi giovani avremmo molte possibilità per realizzare i nostri sogni; ma quali sono i nostri sogni? Cosa vogliamo essere da grandi? Domanda assai ardua, considerando che non sappiamo nemmeno chi siamo oggi! La società le istituzioni le scuole e le università si preoccupano di trovare una soluzione alla mancanza di impegno e di studio degli studenti e le soluzioni a questi problemi sono punizioni, giudizi, regole …. Non ci si chiede mai perché i ragazzi non trovino passione in quello che fanno o perché abbiano sempre bisogno di incentivi, di regole, di giudizi. È evidente che, di fronte a questo stato di cose, una strada che non recupera l’intera forza personale di ognuno, risulta fallimentare; se innaffi, infatti, il deserto con la benzina, i fiori non crescono. I fiori vanno rispettati, alimentati, vanno liberati dagli sterpi, solo cosi possono fare uscir fuori il proprio colore. Guardiamo in faccia le nostre sofferenze senza subirle, liberiamoci dal materialismo che non potrà mai darci il benessere completo alto e forte che possiamo avere da persone sincere e libere.
Una testimonianza di una persona che ha lottato e lotta tuttora con tutte le sue forze per vivere può essere d’aiuto per dei giovani che, in attesa di qualcosa di più entusiasmante, bevono la loro ennesima birra al Piazzale di Ponte Milvio.”
Clicca qui per il video testimonianza di Gianna Jessen
Fonte: VignaClaraBlog