Il prossimo 4 maggio si svolge a Roma la IV edizione della Marcia per la Vita italiana: «È l’unica maniera per far sentire la voce della legge naturale, della logica, della ragione», spiega Toni Brandi, presidente di Pro Vita. Che ci sarà. Per dare voce a chi non può più parlare cioè ai miliardi di bambini assassinati nel ventre delle loro madri ed alle centinaia di mamme morte a causa dell’aborto.
Stati Uniti, Francia, Spagna, Nigeria,... ed, il prossimo 4 maggio, Roma! Nel mondo sempre più la gente comune – non necessariamente solo i cattolici – scende nelle piazze per far sentire la propria voce contro l’arrogante feroci a most rata dai burocrati e dalle Cancellerie nell’imporre aborto, fecondazione assistita, eutanasia, eugenetica e quant’altro.
Come giudicare questa in credibile mobilitazione di massa? Ne parliamo con Ton i Brandi, presidente di Pro Vita.
Esiste ancora il buon senso. Dietro questo potente attacco delle lobby internazionali contro la Vita e la Famiglia ci sono le vecchie teorie razziste ed eugenetiche di Malthus e della Sanger, fondatrice di International Planned Parenthood, teorie finanziate da potenti co m e Bill Gates, Rockfeller, Soros ed altri ben rappresentati all’ONU e nelle sue agenzie, che auspicano la diminuzione della popolazione a vantaggio dei ricchi e dei san i a discapito dei poveri, degli anziani e dei bambini. Inoltre, sussiste certamente un tentativo da parte dei poteri finanziari internazionali di omologare tutte le culture per poter meglio controllare i mercati.
Come giustamente suggerisce Lei, siamo tutti chiamati a partecipare a questa battaglia, fra natura e contro -natura, fra famiglia e anti-famiglia: credenti e non credenti; perché si tratta di far valere la ragione e il buon senso; perché le dottrine sull’identità di genere e sulla cosiddetta parità fra tutti gli orientamenti sessuali, che presto includerà l a pedofilia come auspicato da alcuni psichiatri e politici, stanno capovolgendo tutti i parametri antropologici su cui ha sempre gravitato la società umana dai tempi di Ippocrate.
Eppure, queste masse scendono in piazza proprio mentre a tutti i livelli – regionale, nazionale e d internazionale – le istituzioni sembrano suonare un’altra musica, come dimostrato dal minaccioso monito lanciato dal Comitato per i Diritti del Fanciullo dell’Onu alla Chiesa, affinché “cambi registro” sull’aborto...
Esatto e come ha giustamente spiegato il prof. Roberto de Mattei è ora di “orare et pugnare”. Soprattutto in Italia, dove la Chiesa tace con la notevole eccezione dell’ultima lettera dei Vescovi del Triveneto e di alcuni coraggiosi alti prelati come il Cardinale Leo Burke, Mons. Luigi Negri, Mons. Giampaolo Crepaldi e pochi altri. L’Occidente è come una barca alla deriva, schiavo delle banche da un punto di vista economico e, da un punto di vista morale, succube di una cultura basata sull’edonismo, sull’egoismo e sulle teorie dell’identità di genere.
Ma rendiamo ci conto da dove sia iniziata questa decadenza morale. Albert Einstein, Sigmund Freud, Bertrand Russell, Charles Fourier, Aldous Huxley e Brock Chisholm, pionieri dell’umanismo ateo, erano convinti che per instaurare un nuovo ordine mondiale, per risolvere i conflitti e le guerre e per por tare tutti al benessere, bastasse eliminare i concetti di bene e male, di giusto e sbagliato. L’etica doveva essere mutevole come le stagioni ed i valori morali assolutamente relativi. Ognuno doveva essere libero di definire la propria idea di bene e di male in base al piacere o all’utile, che ne possa ricavare. I risultati di queste teorie del “tutto è permesso” e dell’“è proibito proibire” sono davanti agli occhi di tutti: egoismo, edonismo, disintegrazione della coesione sociale, corruzione, aborti, infanticidi, baby squillo, eutanasia, promiscuità sessuale.
Perché, allora, il prossimo 4 maggio marciare anche a Roma per la vita?
Perché è l’unica maniera per far sentire la voce della legge naturale, della logica, della ragione. I media, soprattutto i grandi media, sono nelle mani dei poteri forti che – o per ragioni di interesse finanziario o ideologico – sono contro la vita e la famiglia naturale. Quindi manipolano la realtà non parlando delle centinaia di morti a causa dell’aborto chirurgico e farmacologico, del trauma post aborto delle mamme e dei papà mancati, dell’ alto tasso di suicidi (fino al 50%) di transessuali che hanno cambiato sesso e sulla vera ragione dei suicidi fra gli omosessuali. Riguardo agli interessi finanziari, non dimentichiamo che dietro alla RU486, all’industria dell’aborto, alla FIV, alle cliniche che praticano l ‘eutanasia, all’industria del condom vi è il grande capitale, profitti di miliardi di dollari: il nuovo dio profitto!
Lei ci sarà alla Marcia per la Vita? Cosa direbbe a chi Le chiedesse delle ragioni per parteciparvi?
Certo, per dare voce a chi non può più parlare cioè ai miliardi di bambini assassinati nel ventre delle loro madri, alle centinaia di mamme morte a causa dell’aborto. La Marcia per la Vita sembra essere rimasta il solo modo per far sentire la nostra voce, perché di queste cose i media non parlano. Trenta gay che si riuniscono vanno in prima pagina, mentre decine di migliaia che marciano per la Vita sono ignorati dai media…. Ma la gente, il popolo romano ci vedrà.
Da anni Lei ha fondato e pubblicato Notizie Pro Vita, rivista la cui finalità sta già nel titolo ed il cui pregio sta nel diffondere informazioni diversamente censurate dai grandi media... Che bilancio può trarre da questa coraggiosa esperienza?
Veramente siamo solamente al 18mo numero, ma i risultati sono migliori di quelli sperati. Abbiamo circa 8.000 visitatori al giorno al sito e più di 25.000 contatti. Gli abbonamenti aumentano. Ci siamo costituiti come onlus in Trentino. Il 15 febbraio scorso abbiamo avuto il Presidente del Congresso Mondiale delle famiglie ed Ambasciatore all’ONU, Alexey Komov, a Rovereto ed il 7 marzo abbiamo organizzato con la Quercia Millenaria e l’AIGOC (ginecologi cattolici) un convegno all’Ospedale Gemelli di Roma sulle cure peri e prenatali, dedicato a Chiara Corbella Petrillo.
Teniamo anche convegni e dibattiti nelle scuole e nelle parrocchie su vita e famiglia. Ma ci consideriamo solamente un umile veicolo.
Ma perché la vita fa tanto paura ai suoi avversari ed ai cosiddetti “tiepidi”?
Gli interessi economici dei poteri forti e quelli ideologici delle lobby LGBT sono chiari: la distruzione della famiglia naturale e l’eliminazione della legge naturale nell’istruzione e la formazione degli esseri umani. Ai cattolici “adulti” o “tiepidi”che siano ricordo solo: «Che nessuno rivolga più la testa altrove e chiuda gli occhi perché non debba udire un giorno: “Poiché tu sei tiepido, cioè né caldo né freddo, Io sono sul punto di vomitarti dalla mia bocca.” (Ap. 3, 16) ».
Intervista a cura di Mauro Faverzani – Per la rivista Radici Cristiane