Grazie, Francesco Agnoli, per il pezzo che hai pubblicato sul settimanale Tempi (lo potete leggere cliccando qui): “Quei piccoli Davide che sfidano Golia” (per la vita, per la famiglia)
Mette noi di Pro Vita, insieme alle Sentinelle in Piedi, ai Giuristi Per la Vita, alla Manif e a tante altre meravigliose realtà associative, nel piccolo, ma agguerrito, manipolo di “Davidi” che sono scesi in campo per sfidare il gigante Golia.
Golia è la metafora dei poteri forti, dei mass media potenti e politicamente corretti, dei cultori della morte e della distruzione di ciò che di bello e umano dura da quando c’è l’uomo, appunto: la famiglia, i bambini, il fondamento e il cardine naturale della società.
Golia è il sofisma e la contraddizione intrinseca e autodistruttiva dei sostenitori dell’aborto che difendono la fecondazione artificiale in nome del diritto dei bambini a nascere; i fautori dell’eutanasia che rivendicano la sperimentazione occisiva sugli embrioni umani per curare i malati gravi; i fautori del divorzio che lo volevano per il bene della famiglia; gli amici della libertà sessuale che sono nemici della differenza sessuale, i difensori del libero amore che vogliono il bollino del sindaco sulle convivenze, i sostenitori dell’emancipazione femminile vogliono il mercato degli ovociti e il ritorno della schiavitù femminile con l’utero in affitto.
Un’analisi lucida e coerente quella di Agnoli, anche sulla situazione della politica e dei Cattolici in Italia.
Un articolo tutto da leggere e meditare.
Un articolo che in tanto buio e tanto fango accende forte una speranza: perché Davide con un sasso, l’ha steso, Golia, con tutta la sua armatura.
Redazione