Oggi il quotidiano La Repubblica dà notizia di quanto sta accadendo ad Empoli in ordine alla disposizione del Sindaco di registrare anche le nozze gay nei registri dell’anagrafe.
La Repubblica riassume i vari passaggi che hanno portato al niet:
“Lo stop del prefetto Varratta arriva tramite un documento inviato lo scorso 2 ottobre alle associazioni Giuristi per la Vita e Pro Vita onlus, che avevano presentato un esposto contro il sindaco di Empoli riguardo alla trascrizione delle nozze gay .”
Il Prefetto di Firenze invita il Sindaco di Empoli ad “attenersi alla normativa vigente in materia, rappresentando che il nostro ordinamento non ammette la trascrizione di matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso sesso.”
La prima cittadina della città toscana risponde laconica sulle pagine de La Nazione che non aveva intenzione di andare contro le leggi italiane ma vuole “essere un sindaco che si fa guidare dall’amore verso la propria comunità, un amore rivolto a tutti, senza differenze né discriminazioni. Un sindaco deve raccogliere le richieste dei suoi concittadini e cercare di soddisfarle nei limiti imposti dalla legge. Ma ha il dovere di farsi portavoce di nuove esigenze che una società in continua evoluzione avanza verso lo Stato.”
Evidentemente al Sindaco è poco chiaro il concetto di divisione dei poteri e delle specifiche competenze: quello che lei rivendica è un cambiamento di sana pianta di quanto disposto dall’ordinamento giuridico italiano che nessuna delibera od ordinanza di un municipio potrà cambiare.
Se lei -e chi come lei- è così persuasa della bontà della trascrizione delle nozze gay , concorra alla stesura di un programma politico per le prossime elezioni nazionali e cerchi di raccogliere la maggioranza assoluta del paese e dei suoi rappresentanti. E’ necessario, però, che tale volontà sia esplicitata: troppe volte abbiamo assistito a campagne elettorali sobrie se non addirittura mute sul tema per poi ritrovarci la patata bollente da affrontare a Governo costituito. Che abbiano il coraggio di presentarsi per quello che sono e raccogliere il consenso con un curriculum palese.
Per ora invitiamo il Sindaco di Empoli -al pari degli altri- ad attenersi alla circolare del Ministro Alfano e, più in generale, alla legge italiana: le nozze gay non sono riconosciute in Italia né possono essere trascritte.
Non pare di chiedere la luna.
Sul tema interviene anche Daniele Nicontra de La Manif Pour Tous di Empoli:
“Siamo ancora in uno stato di diritto oppure il libero sentimento viene anteposto alle leggi vigenti? Per battaglie smaccatamente ideologiche come questa un sindaco rinuncia alla sua funzione di primo cittadino e si trasforma in una militante perciò noi chiederemo persino le dimissioni. Per noi può fare le sue battaglie ideologiche, ma le faccia come militante non come sindaco. La Manif Pour Tous di Empoli in coscienza non può che chiederne le dimissioni.”
Sempre secondo la Manif saremmo dinnanzi ad un “Sindaco che viola la legge in nome di una non meglio precisata richiesta e con una urgenza trascurando tutti gli altri problemi? Famiglia, sanità, urgenze sociali come la disoccupazione, strade cittadine, sicurezza, un centro storico demolito, la gestione degli immigrati in città e il lavoro nero... insomma la lista è lunga, molto lunga.”
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Redazione