Parte una petizione online a sostegno della famiglia tradizionale e della libertà educativa: queste è l’ultima iniziativa promossa dall’associazione “Giuristi per la vita” e veicolata da altri movimenti come, per esempio, “Manif pour Tous”.
In un periodo di totale disarticolazione della società, si è costretti a dover ribadire con sempre maggior forza dei concetti di assoluto buon senso, così ovvi che, all’apparenza, non necessiterebbero, in una comunità organica ed ordinata, nemmeno di tante discussioni.
Dobbiamo invece, come sostenuto dall’Avv. Gianfranco Amato, Presidente dell’associazione promotrice della petizione, “ricordare – e in questo senso anche a fare un appello – una cosa ovvia e naturale come il fatto che una famiglia sia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. È talmente ovvio, che i nostri costituenti non avvertirono l’esigenza di specificarlo.”
A ciò va unito il riconoscimento, previsto anche nell’art. 16 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, del diritto di educare i propri figli in modo conforme alle proprie convinzioni morali e religiose, aspetto, questo, minato sempre più alle radici da disegni di politica globale che intendono snaturare l’educazione attraverso un meccanismo di “istituzionalizzazione”: si vuole imporre un cogente passaggio di consegne, in ambito formativo, dalla famiglia alla società.
“Prima ancora dello Stato” prosegue l’Avv. Amato “deve essere garantita ai genitori non solo la possibilità di scegliere liberamente le scuole da far frequentare ai propri figli, ma anche che queste scuole siano in armonia con le proprie convinzioni morali e religiose, con particolare riguardo all’educazione sessuale.”
La petizione è formalmente indirizzata al presidente della Repubblica, al presidente del Senato, al presidente della Camera, nonché ai presidenti di tutte le Regioni e può essere sottoscritta tramite il sito www.giuristiperlavita.org.
In pochissimi giorni il numero delle adesioni è già arrivato a 13 mila firmatari. Indubbiamente un ottimo auspicio.
Redazione
Trovi il testo dell’intervista completa all’Avv. Amato nel sito di Radio Vaticana