Una rinascita dei valori tradizionali è possibile. Riprendere orgogliosamente in mano il destino del proprio popolo, pure. Difendere la famiglia diviene un atto necessario.
Queste sono le linee direttrici verso cui la Russia sta dando prova di voler andare e che emergono chiaramente in questa intervista, curata da Marco Fontana de La Voce della Russia, all’Ambasciatore FWC presso l’ONU Komov in occasione dell’incontro di Torino organizzato da ProVita.
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Nell’agenda politica dell’Occidente, la famiglia tradizionale non è più una priorità. L’Occidente si impegna in crociate assurde, come ad esempio quella contro i termini “mamma” e “papà”: certi governanti vorrebbero cancellare a livello amministrativo queste parole ormai desuete, per lasciare invece spazio ai modernissimi “genitore 1” e “genitore 2”. Poi c’è il tentativo di diffondere già dalle scuole elementari materiale sull’educazione sessuale, informato al principio gender bender, cioè stimolando i bambini verso le persone che trasgrediscono al comportamento previsto dal ruolo del proprio genere sessuale.
I sindaci di Roma e Milano hanno fatto una vera e propria battaglia al riguardo e non mancano le denunce da parte di molte famiglie, che non si arrendono. A partire da queste denunce, un gruppo di movimenti cattolici ha organizzato al palazzo Cisterna di Torino un incontro dal titolo provocatorio: “In Occidente la famiglia è discriminata?”. Dal momento che proprio la Federazione Russa si sta affermando come l’ultimo baluardo nella difesa dei valori tradizionali dell’Occidente, l’evento ha avuto come principale relatore il russo Aleksey Komov, ambasciatore presso l’Onu e presidente del Congresso Mondiale della Famiglia.
La Voce della Russia lo ha interpellato per approfondire l’attuale scenario europeo.
Ambasciatore Komov, è ancora possibile tutelare i valori cristiani in Occidente?
Negli ultimi 20 anni sono state aperti in Russia più di 800 monasteri e di 30.000 chiese, visitate da milioni di giovani. Questo è un evidente miracolo, dopo 70 anni di ateismo militante dell’Unione Sovietica, in cui vi sono stati milioni di martiri religiosi. È anche una realtà molto incoraggiante per i moderni cristiani occidentali che dimostra che la rinascita del cristianesimo è ancora possibile per l’Occidente, attualmente oggetto di una pesante ondata di di apostasia e di propaganda anti-cristiana.
La famiglia è discriminata non sono nell’Unione Europea, ma anche nel resto del mondo?
Oggi assistiamo a varie iniziative per imporre nuove e radicali ideologie rivoluzionarie, in particolare la teoria di genere secondo la quale il sesso di una persona non è dato da Dio, ma è piuttosto una sorta di costruzione sociale. In passato molta energia è stata spesa per combattere la “guerra fredda” tra Paesi capitalisti e Paesi socialisti, ma 20 anni fa il mondo si è trovato ideologicamente unito e le élite globali hanno potuto iniziare a diffondere la loro agenda ovunque, senza confini. Possiamo vedere la loro ostinazione nell’imporre idee rivoluzionarie, molte delle quali hanno chiare radici neo-marxiste. E questo è in gran parte dovuto a quella scuola di pensiero conosciuta come “Scuola di Francoforte”, molto attiva tra gli anni ’20 e ’40 del secolo scorso.
E che cosa ha prodotto questa scuola di pensiero?
Quando non avvenne la rivoluzione globale sognata dai bolscevichi, guidati da Lenin e Trockij, i marxisti cominciarono ad analizzare il motivo di questo fallimento, concludendo che i cervelli del proletariato dovevano essere stati “lavati” dall’ideologia prevalentemente cristiana e borghese: dunque il cristianesimo doveva essere distrutto. In una nuova fase storica si sono prefissati lo scopo del “lavaggio del cervello” degli europei per eliminare i valori cristiani della famiglia.
Come si pone la Russia di oggi in questo panorama?
La Russia non è uno Stato comunista già da 23 anni. Il comunismo non ha alcuna possibilità di rinnovarsi, perché i russi hanno sofferto più di qualsiasi altra nazione a causa dell’oppressione di questo sistema. Le molte bugie e la disinformazione sulla Russia nei media liberali occidentali, ahimé, tengono nascosto questo fatto. I media perseguono altri obiettivi. Molte leggi in favore delle famiglie sono state attuate negli ultimi anni in Russia: la pubblicità dell’aborto è ora vietata, così come la propaganda aggressiva tra i minori dello stile di vita LGBT. Seguendo determinati parametri economici, lo Stato russo concede fino a 10.000 dollari per ogni secondo figlio che nasce, mentre dà un pezzo di terra per la nascita del terzo. Stiamo inoltre assistendo a un fenomeno molto interessante: nel corso degli ultimi 30 anni, l’America e la Russia hanno completamente invertito i loro ruoli a livello internazionale. Se in precedenza l’Unione Sovietica sosteneva un movimento rivoluzionario e di liberazione nazionale in tutto il mondo e l’America conservatrice cercava di limitare questo processo, ora è la Russia che funge da moderatore e tenta di riequilibrare la situazione in Siria, in Medio Oriente, in Ucraina e in altre regioni destabilizzate dal sostegno americano alle “rivoluzioni colorate” e alla “primavera araba” (quest’ultima trasformatasi in un “inverno anti-cristiano”).
Marco Fontana
Fonte: La Voce della Russia