Ed arriva anche il pistolotto dalle pagine de Il Fatto Quotidiano: supportare l’amore gay sarebbe -a loro dire- espressione della vera natura cristiana cattolica ed il gruppo di giovani scout che su queste posizioni si sono spesi esprimono la “meglio gioventù”.
Prendiamo, dunque, lezioni di ortodossia cattolica da un aderente alla Rete Lenford, che, tra le altre cose, afferma liberamente che la Chiesa è ignorante rispetto alle vicende della vita quotidiana di ciascuno e che dovrebbe adeguarsi ai cosiddetti “tempi che corrono”.
E’ Matteo Winkler, che su Il Fatto Quotidiano elogia la Carta del Coraggio degli Scout, che “chiede ai vertici dell’Agesci di aprirsi all’amore, riconoscendo che dove c’è amore non può esserci peccato, e che quindi anche due persone dello stesso sesso o due conviventi o una persona divorziata devono avere la possibilità di vivere nella comunità degli scout in piena uguaglianza e dignità”, perché è un documento al passo con i tempi. Dimentica di aggiungere alla lista del vero amore che ogni buon cattolico deve praticare la poligamia, la pedofilia, la zoofilia..
Poi dice che la “Chiesa ancora oggi, purtroppo, è arroccata sull’intransigente intolleranza nei confronti delle persone e, cosa ancora più grave, nella totale ignoranza – sicuramente colpevole – rispetto alle esperienze di vita di ciascuno”, e che – sempre la Chiesa – dovrebbe abbandonare la “roba vecchia” come il libro del Levitico o le lettere di San Paolo: sarebbe interessante una rivisitazione aggiornata della Bibbia, Vecchio e Nuovo Testamento, da parte della Rete Lenford (verrà meglio del testo redatto dai Testimoni di Geova?).
Infine dice a proposito di noi, Associazione Pro Vita, che il “nome sembra denigrare come cadaverico tutto ciò che non si allinea a suoi schemi”. Ci pare che ciò che è contro la vita sia pro morte: se c’è una via di mezzo, ce lo spieghi lui.
Redazione