Lo scorso febbraio si è tenuto a Bologna un seminario dal titolo Senza figli non c’è crescita. Diamo uno stipendio a ogni mamma. Con l’occasione la Comunità Papa Giovanni XXIII ha proposto un vero e proprio stipendio di 800 euro al mese alle mamme, fino al terzo anno di vita del figlio. Anche in quella circostanza, l’economista Ettore Gotti Tedeschi ha sottolineato che non si può parlare di crescita economica senza occuparsi della crescita demografica.
Invece, in Italia, interventi concreti a favore della natalità, e quindi a favore della famiglia, non se ne fanno. Anzi si cerca di destrutturare ancor di più il nucleo fondante della società con divorzio breve e matrimonio gay.
Diceva un grande giornalista americano (George Horace Lorimer): “È bene avere il denaro e le cose che il denaro può comprare, ma è bene anche, ogni tanto, controllare ed essere sicuri di non aver perso le cose che il denaro non può comprare”.
Invece la nostra società opulenta e ipertecnologica non si è fermata a controllare e ha perso per strada quei valori che servono all’umanità e che non sono fatti di soldi e di materia. Anzi: tenta di distruggerli proprio per far soldi, dimenticando che tutto ciò che è immorale si traduce presto o tardi in un disastro anche dal punto di vista economico.
Abbiamo imparato a far soldi su cose che distruggono l’umanità. Abbiamo imparato a far soldi e a commercializzare quello che non si può e non si deve mercanteggiare: la vita, la morte, i figli. Promuoviamo falsi diritti (contraccezione, aborto, cambiamento di sesso, procreazione artificiale e matrimonio omosessuale) per far soldi: dalla pornografia, all’utero in affitto, i guadagni del grande capitale che c’è dietro sono stratosferici. Parte di questi guadagni, poi, si rinvestono per sovvenzionare la corruzione e la destrutturazione dell’uomo (che passa per la distruzione della famiglia): una società di persone sole, deboli, senza radici, senza legami, senza valori né punti di riferimento, è una società di perfetti consumatori, ciechi, obbedienti, malleabili. E’ una società di infelici, fatti in serie, che vivono per se stessi e per soddisfare i propri istinti nella ricerca di piacere effimero…