Nel Settembre scorso, il Corriere della Sera ha pubblicato la lettera di un padre di un bambino di 10 anni, su sedia a rotelle, che dopo aver presentato la domanda di contributo alle autorità
ha dovuto constatare che i rimborsi di spese per disabili sono fermi dal 2006. Tali storie non sono rare. Ma non è solo qui il problema.
Un concepito al quinto mese si succhia il dito, le sue labbra e la sua lingua cominciano piccoli esercizi per quando succhierà il latte della mamma. È indubbiamente una persona. Se però ha un difetto fisico o una ”malformazione”, per lui la condanna a morte è sancita dalla legge 194 che in tal caso permette l’aborto anche dopo i 90 giorni.
Allora: abbiamo tutti “pari dignità sociale”? Un bambino Down ha lo stesso diritto di nascere di un bambino normale? Evidentemente no, se la legge concede molto più tempo per abortirlo, rispetto a un bambino apparentemente normale!