01/02/2014

Febbraio 2014 - Notizie Pro Vita - USA: i pro life e la cultura della morte

Gli USA sono stati una culla per ideologie antiumane, denataliste e razziste che hanno infettato tutto l’Occidente. Dagli USA può partire la riconquista dei valori pro life...

Intere generazioni sono cresciute con il “sogno americano” nel cassetto. Gli USA sono un grande paese, con i suoi 300 milioni di abitanti (il quintuplo degli Italiani), un Paese giovane, con poco più di due secoli di storia, che nasce come rifugio e speranza di milioni di persone che dal resto del mondo vi sono approdati con la prospettiva di un futuro migliore. 

E gli USA sono entrati prepotentemente tra i protagonisti della storia e ne diventano fulcro indiscusso per tutto il Novecento. È ovvio che portino in sé luci e ombre, grandi contraddizioni.

Se da un lato sono simbolo del benessere, dall’altro sono la patria del materialismo consumista; se rappresentano le libertà civili, sono anche regno del liberalismo radicale e dell’individualismo più sfrenato; se da molti sono considerati patria della democrazia, hanno anche mostrato dalle origini una spietata capacità imperialista di sterminio (basti pensare alla fine che hanno fatto i nativi americani).

Nel campo che ci interessa, purtroppo, gli USA sono stati una culla per ideologie antiumane, denataliste e razziste che hanno infettato tutto l’Occidente e si sono propagate grazie all’appoggio
dei grandi capitalisti americani, come i Rotschild e i Rockfeller. Una delle creature più mostruose degli USA pro morte è Planned Parenthood: “Il controllo delle nascite deve condurre a una razza
più pura” diceva la sua fondatrice, Margaret Sanger. E Planned Parenthood oggi cresce e prospera: con la benedizione di Barack Obama, si insinua nelle scuole per insegnare la teoria del gender e la promiscuità sessuale precoce ai giovani americani. Chi si oppone rischia il posto di lavoro, come è accaduto a Bill Diss, ottimo professore di matematica, licenziato dall’Ufficio scolastico distrettuale di Portland per aver messo in guardia i suoi studenti contro le bugie propagandate da Planned Parenthood nel suo campus.

Toni Brandi

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