01/01/2013

Gennaio 2013 – Notizie ProVita – Il dovere di coscienza verso la Vita

Primo numero del 2013 incentrato sulla Vita e sull’obiezione di coscienza per i medici

È scientificamente provato che la vita incomincia al concepimento e va, quindi, protetta. Sopprimerla mediante l’aborto è il peggiore degli omicidi perché perpetrato contro una persona inerme e incapace di difendersi.

Il 22 maggio 2003, in occasione del venticinquesimo anniversario dall’entrata in vigore della L.194, Giovanni Paolo II scrive: “Non può esserci pace autentica senza il rispetto della Vita, specie se innocente e indifesa come quella dei bambini non ancora nati”. Benedetto XVI in occasione del trentennale dall’entrata in vigore della legge affermava “L’aver permesso di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza ha aperto un’ulteriore ferita nella nostra società.

Difendere la Vita umana è diventato oggi praticamente più difficile, perché si è creata una mentalità di progressivo svilimento del suo valore”. Il 27 febbraio sottolinea anche come “L’aborto non è mai terapeutico, i medici che convincono le donne ad abortire le ingannano”.

La condanna dell’aborto da parte di Santa Madre Chiesa è sempre stata chiara, limpida e basti pensare alle parole di Nostro Signore Gesù Cristo “Ogni volta che l’avete fatto al più piccolo dei miei fratelli, lo avete fatto a me”. E tale insegnamento è rimasto immutato nel tempo e ribadito anche da PioIX mediante scomunica a chi procura l’aborto e a chi vi ricorre ottenendo l’effetto voluto. E Pio XII, nel famoso discorso alle ostetriche (29 ottobre 1951), ha riassunto così la dottrina della Chiesa sul rispetto del concepito: “Uomo è il bambino, anche non ancora nato; allo stesso grado e per lo stesso titolo che la madre.

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