Nel secondo numero di questa rivista, nel novembre 2012, avevamo informato i nostri lettori della politica pro vita intrapresa dal Governo ungherese: essa comprendeva, tra l’altro, dei manifesti su cui era scritto: “Mamma capisco che tu non sia pronta per me, ma ti prego dammi in adozione, lasciami vivere”; manifesti che avevano fatto inferocire i potenti che siedono all’Unione Europea.
Già allora, infatti, Victor Orban, il premier ungherese, era uno dei politici più odiati, denigrati e infangati dalla propaganda politicamente corretta. L’epiteto più gentile con cui viene etichettato è ‘fascista’.
Forse perché ha contrastato i ‘poteri forti’ della finanza internazionale, rendendo all’Ungheria e alla sua Banca Centrale la sovranità monetaria? O forse perché nella Costituzione ungherese è stata introdotta la protezione della vita, dal concepimento alla morte? Recita, infatti, l’art. 2: “La dignità umana è inviolabile. Ogni essere umano ha il diritto alla vita e alla dignità umana; la vita dell’embrione e del feto sono da proteggere dal momento del concepimento”.
In Ungheria, poi, le politiche pro vita e pro famiglia non sono solo chiacchiere, alle quali qui in Italia siamo ormai assuefatti, ma sono realtà concrete, fatte di aiuti economici veri e sostanziali, di assistenza sociale efficace e diffusa. Ce le ha illustrate, in un’intervista esclusiva, Katalin Novák, Ministro per la Famiglia e le politiche per la Gioventù del Governo ungherese. In sede internazionale, poi, il Governo ungherese ha bloccato diverse iniziative di propaganda omosessualista e ipersessualista, poiché fa parte di quel fronte che si va rafforzando e compattando, anche in sede ONU, per difendere la famiglia e i bambini, cioè il futuro dell’umanità (potete vedere a p. 10). Questa compagine è essenziale per controbilanciare la politica statunitense: leggerete, infatti, come i candidati in lizza per la Casa Bianca non offrano alcuna garanzia di voler rispettare la vita e la dignità umana. La cosa non sorprende se si guarda alla mole economica delle imprese che in ogni occasione (se conveniente al business, a dire il vero) si schierano sulle posizioni dell’attivismo LGBT più estremo. In queste pagine, avrete poi modo di riflettere ancora sulle conseguenze della fecondazione artificiale e sulla bontà dei metodi naturali di cura dell’infertilità e, infine, chi non lo conosce avrà la possibilità di incontrare Agostino Nobile, musicista e scrittore tutto da scoprire.
Anche questo numero di Notizie ProVita, quindi, è pieno di spunti interessanti per capire, riflettere e considerare che c’è del bene in questo mondo e che le persone di buona volontà e di buon senso possono far molto perché si diffonda – nonostante tutto – la verità e la cultura della Vita.
Toni Brandi