… È vero: la strage continua. Sappiamo bene che chi esulta perché il numero degli aborti diminuisce (comunque sono più di 80.000 l’anno) è poco informato, oppure è in malafede: non tiene conto, per esempio, della diminuzione del numero delle donne e della diminuzione della fertilità; oppure non tiene conto della strage compiuta con la cosiddetta contraccezione di emergenza e con i surrogati della Ru 486 che si trovano facilmente anche su internet.
Quindi, ora che ricorre l’anniversario della legge 194, dobbiamo cogliere l’occasione per ricordare a tutti che è una legge intrinsecamente iniqua, una non-legge che vorremmo vedere cancellata. Certamente, l’abrogazione, in questo momento storico e politico, è un obiettivo che potrebbe apparire impossibile.
Questo non fermerà la nostra azione per la vita (e per la famiglia). Come i pro life negli Stati Uniti, così anche noi dobbiamo avere molta pazienza e intraprendere la politica delle formichine, un passetto alla volta. E in quest’ottica - solo in questa ottica - si può chiedere l’applicazione di quegli articoli della 194 che possono servire alla nostra causa.
Noi e voi, cari Lettori, non demordiamo e non ci lasciamo sopraffare dal disfattismo: continuiamo instancabili ad agire sul piano culturale, dell’informazione e della politica per salvare la vita a tanti bambini innocenti, che sono il futuro della nostra civiltà, e alle loro madri, che sono ingannate e manipolate dalla propaganda mortifera da decenni.
Come diceva Eraclito: «Chi non crede nell’impossibile non lo realizzerà mai».
Toni Brandi