La Giornata Internazionale della Famiglia si celebra ogni anno il 15 maggio. Una festa proclamata dall’Assembla Generale delle Nazioni Unite nel 1993, che intende esprimere l’importanza che la comunità internazionale attribuisce alla famiglia, e offre l’opportunità di promuovere la consapevolezza delle problematiche familiari, dal punto di vista sociale ed economico.
Per l’occasione il Grattacielo Pirelli, nella giornata del 15 maggio, si illuminerà con la scritta ‘Con la famiglia‘ e avranno inizio una serie di incontri con associazioni e stakeholder per accogliere proposte, richieste e bisogni delle famiglie che saranno oggetto di concreti, futuri interventi della Regione, in particolare il rilancio demografico, e iniziative a favore dei disabili e dei genitori separati.
Perché piaccia o meno, la famiglia naturale è il nucleo fondante della società, anche dal punto di vista economico e non lo dicono solo le associazioni pro family, ma una ricerca autorevole. In Unequal Family Lives, edito dalla Cambridge University Press, viene analizzata l’associazione tra la struttura familiare e la crescita economica globale. Innanzitutto i ricercatori pongono a fondamento di tutto questo la stabilità propria del legame coniugale, perché è su questa indispensabile premessa che le coppie riescono a «prendere decisioni nel tempo e che massimizzano la prosperità economica della loro unità familiare. Le persone sposate stabilmente hanno incentivi per investire nel loro matrimonio e per beneficiare di specializzazioni ed economie di scala; inoltre, queste famiglie tendono a guadagnare e a risparmiare di più dei loro coetanei che sono single o divorziati».
Il motivo è molto semplice: la famiglia non agisce e non investe solo in previsione dell’oggi, ma ha per natura e necessità uno sguardo lungimirante (pensiamo semplicemente ai mutui spesso trentennali per l’acquisto della prima casa). Questo porta necessariamente a una massimizzazione dei profitti in vista di un investimento responsabile sul futuro.
In sostanza, da quanto emerge dallo studio pubblicato dalla Cambridge University Press, matrimonio e Pil pro capite vanno a braccetto. Tra l’altro i ricercatori hanno constatato che «per ogni aumento di 13 punti percentuali nella proporzione di adulti sposati c’è stato un aumento dell’8% del Pil pro capite, tenendo conto dei diversi fattori socio demografici. Allo stesso modo, l’aumento di 13 punti percentuali nella percentuale di bambini che vivono in famiglie con entrambi i genitori è associato a un aumento del Pil pro capite del 16%, tenendo conto di aspetti quali istruzione, urbanizzazione, età, dimensioni della popolazione e di altri fattori».
La crescita economica di un Paese quindi, non può prescindere dalla famiglia. Ma anche sotto l’aspetto sociale ed educativo, la famiglia ricopre un ruolo fondamentale, anzi unico. Sempre lo stesso studio ha evidenziato come essa contribuisca a una diminuzione dei crimini, «perché scoraggia la partecipazione degli uomini in attività criminali e […] perché riduce il rischio che i bambini cadano nella delinquenza da adolescenti o giovani adulti». Questo perché i bambini e i ragazzi che crescono con mamma e papà, in un rapporto matrimoniale stabile, presentano un rendimento scolastico migliore e quindi hanno maggiori probabilità, in futuro, di sperare in posizioni lavorative migliori.
Bastano tutti questi motivi per festeggiare tutti gli anni la famiglia? A noi pare proprio di sì.
Manuela Antonacci