22/07/2020 di Manuela Antonacci

A Bari la toponomastica della città diventa Lgbt

Accade a Bari, dove le targhe di alcune delle più importanti vie della città sono state affiancate da cartelli con la bandiera arcobaleno, dedicate agli attivisti lgbt, della storia italiana e internazionale

E’ ormai da parecchio che stiamo assistendo al tentativo di rieducare la società nei diversi ambiti di vita, imponendo l'assimilazione di un'ideologia e adesso, anche se in modo non istituzionale, si arriva a rinominare “giocosamente” le strade.

Tutto ciò è avvenuto durante l’evento del Bari Pride, che si è tenuto in forma statica sabato 18 in piazza Libertà. Responsabile dell’iniziativa è l’associazione «Queerrilla Group», che ha parlato di «guerrilla toponomastica». Neanche a dirlo, tra i personaggi di spicco del mondo lgbt a cui le strade sono state dedicate, c’è Mario Mieli, ma non manca anche il rifermento a George Floyd, alle vittime di femminicidio, ad Elisa Pomarelli, Sarah Hijazi, al barese Lorenzo De Santis, noto come Varichina. "Abbiamo bisogno di una narrazione alternativa della storia – ha spiegato l’associazione - e di rendere omaggio a chi ha compiuto qualcosa di grandioso, possibilmente più donne e meno re con l'unico merito di essere nati tali».

In realtà, l’esperienza ci ha insegnato che una via non si nega proprio a nessuno: ne sono tante e le potremo elencare: le varie vie Lenin, i corsi Unione Sovietica, le piazze Carlo Marx che dilagano nelle città italiane, fino ai paesini più piccoli ed, evidentemente, certi criteri di scelta non sono ben chiari. Non si comprende perché, ad esempio, intitolare seppure per gioco, una strada a Mario Meli, le cui scabrose dichiarazioni pro pedofilia, contenute in “Elementi di critica omosessuale” sono ormai ben note: “Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro”.

Perciò, sembra una sciocchezza quello che è accaduto a Bari, ma non lo è mica tanto, perché rende bene il clima ciecamente ideologico con sui si abbracciano certe bandiere, non prendendo veramente e fino in fondo, coscienza delle derive etiche a cui certe premesse portano.

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