20/04/2021 di Manuela Antonacci

A Padova assemblea d’istituto in salsa Lgbt. L'indottrinamento corre in Dad

Non è ancora stato approvato il ddl Zan e ancora, nelle scuole italiane, continuano i tentativi di colonizzazione arcobaleno, in modo tale che nemmeno la modalità della didattica a distanza rimanga libera da certe metastasi ideologiche!

Stavolta è toccato al liceo “Tito Lucrezio Caro” di Cittadella (Pd) dove, il 12 aprile scorso, in orario curricolare, come si legge nella circolare della scuola, alle classi quarte, sarebbe spettata un’assemblea di istituto incentrata tutta su tematiche LGBT. La circolare recita, di preciso così

 “L’assemblea è dedicata alle tematiche LGTBQ+ nell’ottica di offrire agli studenti un momento di informazione e sensibilizzazione”. Dunque “l’incontro con un’esperta psicologa e sessuologa – dott.ssa Silvia Pasqualin – che lavora su questi temi da molto tempo. La dottoressa Pasqualin è un’esperta del territorio, che si occupa di tematiche LGTBQ+ e collabora con molte associazioni locali che lavorano per la sensibilizzazione di giovani e adulti e che cercano di fornire aiuto, supporto e informazioni in caso di coming-out, percorso di transizione, discriminazione familiare, scolastica e lavorativa”.

Temi dell’incontro: l'orientamento sessuale e l’identità di genere, lo stigma che colpisce la comunità LGBTQ+ per sensibilizzare gli studenti agli aspetti dell'inclusion and diversity.

Per avere un’idea di quanto l’affronto di questa tematica possa essere stata “obiettiva”, basta andare sul sito della dottoressa Pasqualin, dove, tra le finestrelle che indicano i suoi ambiti di competenza e le sue esperienze professionali pregresse, c’è una casellina con la scritta “LGBT” e cliccandoci su, si apprende che la dottoressa collabora con Arcigay Vicenza e G.A.G.A. Vicenza (Gruppo Ascolto Giovani Arcobaleno). Quindi, come al solito, una tematica così complessa e delicata affrontata (peraltro alla presenza di un pubblico di giovanissimi) secondo un solo ed unico punto di vista. Viene da chiedersi che tipo di scambio democratico o educativo possa rappresentare questo per i ragazzi.

Ci chiediamo perché, se le assemblee di istituto sono in genere luoghi e occasioni in cui i ragazzi si confrontano liberamente, non sia stato previsto anche un contraddittorio, nel rispetto di chi, anche tra i più giovani, non la pensa così? Allora qual è il vero scopo? Forse utilizzare ogni occasione per dire ai ragazzi come bisogna pensarla su certi argomenti, mentre tutto il resto è…omofobia?




FIRMA ANCHE TU LA PETIZIONE CONTRO IL DDL ZAN PER LA LIBERTÀ DI PENSIERO

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.