«“Quel feto galleggiante”. Ebbene sì, con questo epiteto Non Una Di Meno ha rivendicato la vandalizzazione contro i nostri manifesti sull’umanità del concepito a Pisa, che sono stati coperti con le scritte “10 donne su 10 devono avere il diritto di scegliere”, affermando che noi veicoliamo messaggi falsi. Forse queste femministe non sanno che ogni vita umana, anche loro e noi, per nove mesi siamo stati “galleggianti” nel liquido amniotico? Chi ha rivendicato il gesto vandalico inoltre non ha davvero letto il messaggio del nostro manifesto, che riporta non una nostra opinione ma i dati della ricerca “The Scientific Consensus on When a Human’s Life Begins”, pubblicata su “Issues in Law & Medicine” nel 2021, che ha coinvolto 5.577 biologi di 1.058 istituzioni accademiche di tutto il mondo, e che rivela, appunto, che più di 9 biologi su 10 riconoscono l’embrione come un essere umano. Quindi secondo Non Una Di Meno il 96% dei biologi mondiali diffonde falsità? Infine, care femministe, è vero che 10 donne su 10 devono avere il diritto di scegliere, ma di farlo correttamente informate, sostenute e aiutate, non con la sola vostra bugia che l’aborto è la panacea di tutti i mali ed è la strada più facile e sicura, senza conseguenze. E che dire poi delle donne - e in generale di tutti i bambini - nel grembo materno? Forse 10 su 10 piccole nasciture non devono avere il diritto di nascere? Non Una di Meno, dunque, ma per davvero!». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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Nella foto in evidenza i manifesti vandalizzati da Non Una Di Meno. Sotto i manifesti originali