L’esercito guatemalteco ha bloccato i tentativi delle Women on Waves di distribuire pillole che inducono l’aborto da una nave.
Il Presidente Jimmy Morales ha disposto l’azione militare perché la legge del paese difende la vita umana, mentre l’azione di quelle donne la minaccia: uccide i bambini e danneggia seriamente la salute fisica e psichica delle madri.
L’arrivo della nave olandese ha suscitato le proteste indignate di buona parte della popolazione: «Dicono di lottare per i diritti umani, ma credono che l’omicidio sia diventato un diritto umano», ha detto uno studente che manifestava in piazza.
Le Women on Waves, come sono solite fare, portano con un’imbarcazione in acque internazionali le donne per offrir loro l’aborto chirurgico o chimico: in acque internazionali vale la legge della nave, che è olandese, quindi l’aborto è legale. In questa circostanza hanno protestato perché la loro imbarcazione sarebbe stata illegalmente bloccata dai militari, che avrebbero ostacolato una protesta legittima contro le restrizioni dello Stato sul diritto delle donne guatemalteche all’aborto sicuro.
Nel 2015 hanno usato droni volanti per recapitare dal cielo farmaci per l’aborto in Polonia e in Irlanda.
Nel 2012, le Women on Waves erano andate in Marocco, dove le autorità hanno bloccato l’imbarcazione. Allora hanno attivato un un numero verde per istruire le donne marocchine su come usare il misoprostol per l’ulcera, per indurre l’aborto.
E sappiamo bene che alle Women on Waves corrispondono le Women on Web che insegnano l’aborto fai da te a chiunque abbia qualche capacità di navigare in internet.
Perché queste campionesse del femminismo e dei diritti umani incentivano di fatto l’aborto clandestino: sono delle vere e proprie mammane che evidentemente della salute delle donne se ne curano poco o niente.
I farmaci che procurano l’aborto non sono affatto sicuri, neanche quando presi sotto stretto controllo medico, figuriamoci quando presi su istruzioni date per telefono o via internet. In America, dove l’assistenza medica di emergenza è prontamente disponibile, la Food and Drug Administration ha documentato almeno 14 donne morte e 2.207 gravemente lese da farmaci per aborto nel’ultima decade. Gli effetti collaterali più comuni sono infezioni batteriche, shock tossici, emorragie gravi, lacerazioni per gravidanza ectopica e attacchi cardiaci.
Per non parlare dei bambini in grembo che, prima di essere espulsi, muoiono perché il medicinale non gli fa giungere più nutrimento.
Redazione
Fonte: LifeNews
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