17/01/2017

Aborto in Cile: altro passo avanti verso il massacro dei bambini

L’ aborto sta pian piano tornando ad essere legale in Cile.

Ieri pomeriggio, 16 gennaio, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha dato il via libera alla discussione del progetto di legge sulla depenalizzazione dell’omicidio dei bambini nei tre casi di malformazione, stupro e rischio per la vita della madre.

L’approvazione è avvenuta con un solo voto di scarto (3 favorevoli e 2 contrari): il voto di un senatore della Democrazia Cristiana.

È una storia che si ripete ovunque vi siano partiti democristiani: in Italia chi firmò la legge 194 del 1978? E chi, più recentemente, ha consentito a Renzi di introdurre lo pseudo-matrimonio omosessuale se non i presunti cattolici Alfano, Buttiglione, Lupi, etc.?

Ebbene, in Cile accade lo stesso, nonostante nella “Dichiarazione di principi” della DC sia scritto a chiare lettere che l’aborto è un attentato al diritto alla vita di ogni essere umano. Perché allora i democristiani danno il via libera alla strage degli innocenti? Ricordiamo infatti che se finora il progetto di legge voluto dal governo socialista è arrivato sin dove è arrivato lo si deve alla complicità criminale della Democrazia Cristiana cilena, che di cristiano (e di umano) non ha proprio un bel niente.

Il voto in Commissione è stato preceduto da numerose manifestazioni a favore del diritto alla vita. L’ultima, proprio ieri mattina, quella di oltre 50 parlamentari di vari partiti di centro-destra e di centro-sinistra (questi ultimi, tra cui alcuni democristiani, sostenitori della maggioranza di governo) che hanno sottoscritto un documento in cui si impegnano a rigettare qualunque proposta di legalizzare l’aborto in Cile e di adoperarsi piuttosto per garantire aiuti concreti ed assistenza alle donne e alle famiglie in situazione di difficoltà.

Nella stessa occasione, è stata presentata la campagna “Mi voto vale Vida“, con la quale la piattaforma “Chile es Vidalancia un appello a tutti i cittadini affinché, alle prossime elezioni, scelgano di votare solo per quei candidati che effettivamente difendono la vita dal concepimento alla morte naturale.

Ora il disegno di legge approderà nell’aula del Senato, dove probabilmente potrà essere votato già entro fine gennaio. L’auspicio è che i senatori si mettano una mano sulla coscienza e si rendano conto di quale responsabilità si assumerebbero nel caso in cui dessero il via libera all’aborto.

Federico Catani

Fonte: El Demócrata


#STOPuteroinaffitto: firma e fai firmare  qui la petizione 

contro l’inerzia delle autorità di fronte alla mercificazione delle donne e dei bambini

 

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