Dopo mesi di ritardo, il Senato americano finalmente ha annunciato che voterà sul divieto di aborto dopo la ventesima settimana di gestazione.
La legge nota come “Pain Capable Unborn Children Protection Act” (legge per la protezione dei bambini non nati capaci di sentire dolore) era stata approvata dal Congresso nello scorso maggio ( ne avevamo parlato qui).
Noi sappiamo che il sistema neurale si forma molto prima delle 20 settimane. E quindi è probabile che i bambini sentano dolore anche prima. Ma dalle 20 settimane in poi, la comunità scientifica è unanimemente d’accordo. Sappiamo anche che a prescindere dal dolore, l’aborto è comunque la soppressione cosciente e crudele della vita umana, della persona, presente dal momento del concepimento. Però sarebbe certamente una vittoria della vita una legge tanto restrittiva, in un Paese dove l’aborto è praticamente a richiesta, possibile sempre: si salverebbero tante vite.
Il divieto di abortire a gravidanza avanzata, però, nonostante sia sostenuto dalla maggioranza degli Americani, è osteggiato dai leader del Partito Democratico e minacciato dal veto presidenziale, di Obama.
La seduta di martedì segue mesi di dibattito al Senato. All’inizio si attendeva il voto a giugno, ma è stato ritardato per dissidi interni anche tra i Repubblicani, sul fatto che il divieto andasse imposto anche alle donne vittime di violenza sessuale.
Un fatto importante, che include questa legge, è che viene richiesta la presenza di un secondo dottore che, in caso di aborto tardivo, se il bambino nascesse vivo deve curarlo come si curano i bambini nati prematuramente.
Un altro motivo che fa ben sperare per l’entrata in vigore di questo divieto è la scia lasciata dal recente scandalo “Planned Parenthood Federation”, ovvero dei bambini abortiti e venduti a pezzi, scandalo che ha lasciato sconvolta tutta l’America, a prescindere dalle differenze politiche. Infatti la Camera ha recentemente disposto che per un anno vengano sospesi i finanziamenti alla PPF, venga monitorata la sua attività, e vengano accertate eventuali responsabilità sul commercio di feti e di parti di essi vietato dalle leggi federali.
L.T.
FONTI: Bioedge.org, LifeSiteNews
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’