26/01/2017

Aborto: la Democrazia Cristiana cilena contro i bambini

Via libera quasi definitivo all’aborto in Cile.

Il Senato ha approvato ieri in via generale il disegno di legge governativo che depenalizza l’omicidio dei bambini nei tre casi di stupro, pericolo per la vita della mamma e malformazione del feto.

I voti a favore sono stati 20, 15 i contrari e 2 le astensioni.

Ora l’iter prevede il passaggio del progetto alle Commissioni Salute, Affari costituzionali e Finanze per essere discusso nel dettaglio, articolo per articolo. Dopodiché, tornerà nuovamente in aula per essere votato dai senatori. Ma è evidente che, salvo miracoli, il semaforo verde della giornata di ieri non lascia spazio a dubbi: il Cile tornerà ad ammettere l’aborto, ovvero il massacro di vite innocenti, dopo che nel 1989, durante gli ultimi giorni della presidenza Pinochet, era stato vietato in ogni circostanza.

Vale la pena riflettere sul fatto che tutto ciò è stato reso possibile a causa della complicità criminale della Democrazia Cristiana, il cui emblema, la falange (nella foto in alto), probabilmente sta ad indicare la volontà di ammazzare con un colpo al cuore i bambini non ancora nati.

I democristiani hanno sostenuto decisamente i piani abortisti della maggioranza socialista. Ieri soltanto un senatore ha votato contro il disegno di legge; 3 hanno approvato e 2, pilatescamente, si sono astenuti. Oltretutto ricorrendo, come tradizione vuole, ad un ridicolo sofisma: si è detto infatti che depenalizzare non significa legalizzare l’aborto. In senso stretto è così. Bisogna però essere degli ingenui o persone in mala fede per credere che consentire la soppressione di vite umane solo in alcuni casi non costituisca in realtà il via libera, presto o tardi, alla piena liberalizzazione dell’aborto. E sappiamo bene che i democristiani solitamente non sono degli ingenui...

Del resto, le intenzioni della DC sono chiare e non lasciano adito a dubbi: documenti interni dimostrano che alcuni cosiddetti politici “cristiani”, obbedendo all’agenda mondialista, stanno già lavorando in favore dello pseudo matrimonio omosessuale e per una legge sull’identità di genere.

Non stupisce quindi il ricorso alle menzogne e alle manipolazioni per giustificare una normativa che porterà ad un vero e proprio bagno di sangue. Un esempio su tutti è quello dei casi di pericolo per la vita della madre: si tratta di un problema inesistente. Infatti la legislazione vigente già ammette che, per salvare la donna, il medico possa essere costretto, come effetto collaterale e non voluto né desiderato dell’operazione chirurgica o dei trattamenti utilizzati, a far morire il bambino. E peraltro, grazie ai progressi della medicina, questa spiacevole evenienza è ormai sempre più rara.

È davvero sconfortante che i progressisti cileni scelgano di spendere le loro energie per l’introduzione dell’aborto nel momento in cui negli Stati Uniti il presidente Trump sta difendendo la vita, dando forza e coraggio al movimento pro-life. Evidentemente non tutti sanno leggere i tanto decantati “segni dei tempi”...

Presto però l’ora della verità arriverà.

Federico Catani

Fonte: El Demócrata 



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