Abbiamo più volte parlato delle conseguenze nefaste dell’aborto sulla salute delle donne.
Non solo i problemi psicologici connessi alla sindrome post abortiva, ma anche i problemi fisici, soprattutto in vista di ulteriori gravidanze.
LifeSiteNews ci informa dei risultati di una nuova ricerca.
All’università di Tel Aviv hanno condotto uno studio sulle conseguenze dell’aborto. Il dottor Liran Hiersch ha monitorato, al Rabin Medical Center in Israele, 15.000 parti negli ultimi 5 anni. Ha incrociato i dati registrati tra le donne che avevano abortito nel primo trimestre e quelle che non avevano mai abortito. Le donne che avevano avuto aborti spontanei o più aborti volontari non sono state prese in considerazione. (La comunità in maggioranza convinta che tanto maggiore è il numero di aborti procurati, tanto maggiore è il rischio di complicazioni in una eventuale successiva gravidanza).
La conclusione, riportata dal Journal of Maternal Fetal and Neonatal Medicine. è che basta anche un un solo aborto volontario a causare poi seri problemi alla donna che volesse avere un figlio.
Anche se nella maggior parte dei casi un solo aborto precoce non influisce sul tasso di fertilità, c’è comunque anche il rischio di non riuscire a restare incinta. Le risultanze dello studio israeliano, poi, dovrebbero essere tenute ben presenti dai ginecologi, soprattutto al momento del travaglio. Le donne che hanno abortito sono molto più facilmente costrette a ricorrere al taglio cesareo.
Un altro inconveniente che si realizza con estrema facilità è la “placenta ritenuta” cioè la placenta che non viene espulsa immediatamente dopo il parto con conseguente pericolo di infezione.
In tutti i casi, a noi pare davvero singolare che di queste cose non parli mai nessuno di coloro che dicono di avere tanto a cuore la “salute sessuale e riproduttiva” delle donne.
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’