In Giappone, l’aborto è legale quando la gravidanza pone a rischio la salute fisica, mentale o economica della madre, ed è eseguito da un medico riconosciuto professionalmente dall’associazione medica regionale.
E’ quindi consentito praticamente sempre. L’unico punto a favore della legge omicida giapponese è che lì è richiesto anche il consenso del padre.
L’aborto è perciò molto diffuso (e i dati demografici dicono che il popolo giapponese sta per sparire dalla faccia della terra). E non mancano i rimpianti: leggete anche questo bell’articolo sul Sai No Kawara dei Mikuzo... Infatti, in Giappone, come nel resto del mondo, l’aborto uccide il bambino e ferisce in modo profondo le donne che lo praticano.
Ma anche in Giappone, l’aborto di tanto in tanto, nel silenzio generale dei media, uccide anche le madri.
A luglio è toccato a una giovane sposa di 23 anni: ha subito l’aborto due giorni dopo il suo matrimonio. E’ morta a casa sua 6 giorni dopo per insufficienza cardiaca. Oggi la procura sporge denuncia contro l’ospedale Mizuguchi , dove pare che la competenza del medico fosse già in discussione e c’è il sospetto che la causa della morte sia da imputare non al cuore, ma alle conseguenze dell’operazione chirurgica.
Anche se i fautori dell’aborto legale cavalcano lo slogan “aborto legale = aborto sicuro”, anche se i media non danno certo risonanza alle donne morte a causa dell’aborto (legale), anche se moltissime morti vengono rubricate sotto cause diverse (emorragie, per esempio), l’aborto – per quanto legale – non è mai sicuro.
Purtroppo quella del safe and legal è un’altra delle menzogne che la cultura della morte ci ha fatto prendere per buone, con 40 anni abbondanti di propaganda.
Abbiamo già scritto in molte occasioni che l’aborto crea non solo gravi problemi psichici alle donne (la sindrome post aborto può essere anche molto grave e manifestarsi anche dopo molto tempo); ma le conseguenze dell’aborto possono essere deleterie anche sul piano fisico (basti pensare al link ABC, abortion breast cancer, cancro al seno).
Abbiamo, con dolore, già scritto delle troppe donne morte a causa dell’aborto: emorragie, setticemie e altre complicazioni possono essere fatali. Muoiono più donne per aborto (legale) che per complicanze post partum.
Redazione
Fonte: LifeSiteNews