Questa giovane donna non potrà dirvi che NO, l’aborto legale non è sicuro, perché è morta, a 24 anni.
L’aborto è stato legalizzato perché solo l’aborto legale è “sicuro” per la salute della donna.
Purtroppo quella del safe and legal è un’altra delle menzogne che la cultura della morte ci ha fatto prendere per buone, con 40 anni abbondanti di propaganda.
Abbiamo già scritto in molte occasioni che l’aborto crea non solo gravi problemi psichici alle donne (la sindrome post aborto può essere anche molto grave e manifestarsi anche dopo molto tempo); ma le conseguenze dell’aborto possono essere deleterie anche sul piano fisico (basti pensare al link ABC, abortion breast cancer, cancro al seno).
Abbiamo, con dolore, già scritto delle troppe donne morte a causa dell’aborto: emorragie, setticemie e altre complicazioni possono essere fatali. Muoiono più donne per aborto (legale) che per complicanze post partum.
L’ultima vittima conosciuta (perché gran parte dei decessi vengono rubricati sotto altra voce) dell’aborto “safe and legal” si chiama Cree Erwin, 24 anni (nella foto). E ‘stata trovata morta nel letto di sua madre a Battle Creek, nel Michigan. Lascia un bimbo di un anno.
Il 2 luglio si era recata all’ospedale accusando un forte mal di pancia che perdurava da quattro giorni, da quando cioè si era sottoposta a un aborto.
Non si sa ancora in quale clinica per aborti si sia recata. Ma la più vicina a Battle Creek è il Kalamazoo Health Center della Planned Parenthood.
La dottoressa Gittler, che era in servizio il giorno in cui presumibilmente la Erwin ha abortito, era già stata coinvolta in un’altra morte di una donna, Tonya Reaves, quando lavorava in una clinica Planned Parenthood a Chicago nel 2012.
Redazione
Fonte: LifeNews