Con 129 voti a favore, 125 contrati e un astenuto, la Camera dei deputati argentina ha approvato il disegno di legge che legalizza l’aborto fino alla 14ª settimana di gravidanza, e anche oltre, per motivi eugenetici o per proteggere la salute “psicologica” delle madri: noto passe-partout che consente, di fatto, l’aborto a richiesta.
La legge attualmente in vigore, invece, consentiva l’aborto solo in caso di stupro o per salvare la vita della madre.
Fino a tre ore prima del voto il deputato della provincia di La Pampa, Sergio Ziliotto, insieme a due del suo partito, erano per il «No». In extremis hanno cambiato idea e probabilmente sono stati loro a far pendere la bilancia dalla parte della morte.
Vedremo cosa accadrà in Senato.
Il presidente argentino Mauricio Macri sostiene di essere a favore della vita, ma ha detto che non metterà il veto se la legge sarà approvata anche dalla camera alta del Parlamento.
La propaganda – con le solite menzogne sugli aborti clandestini e i “milioni di donne morte” – ha funzionato anche lì, come in Irlanda. Anche lì – come nel resto dei Paesi abortisti – si tace il fatto che l’aborto non è mai una “cura” per i problemi “psicologici” delle donne, ma anzi li acuisce e ne crea di nuovi.
Ma anche lì, come nel resto del mondo, la cultura della morte è sponsorizzata lautamente dalle lobby neomalthusiane internazionali (in Argentina ha fatto pressioni anche il Fondo Monetario Internazionale)che hanno infiltrato l’Onu e le sue agenzie e comprato i maggiori mezzi di informazione per propalare le loro fake news e tacere la verità.
Redazione