Roma, 1 settembre 2022
Con alcuni tweet carichi di livore, il Partito Democratico invita gli italiani, in una sorta di eugenetica dei diritti, a scegliere tra chi vuole l’aborto come piena e sola autodeterminazione della donna, senza neanche citare i bambini nel grembo materno e chi, invece, vorrebbe tutelare entrambi, salvando vite innocenti. Un “cattolico” come Letta dovrebbe sapere che la logica cristiana non è quella dell’ “aut-aut”, ma dell’ “et-et”. Ogni vita vale, ogni vita è degna di essere vissuta e di essere tutelata, tanto quella della madre quanto quella del bambino che porta in grembo. È vergognoso che il PD faccia campagna elettorale sulla pelle dei nascituri. Nessuna donna - e questo è un dato di fatto - sceglierebbe mai di sacrificare la vita del proprio figlio se fosse messa nelle condizioni economiche e sociali tali da poter proseguire la gravidanza. Le donne italiane, per essere davvero tutelate, avrebbero bisogno del parto in anonimato, di una rapida adozione del bimbo, di asili nido, pannolini e beni di prima necessità gratuiti e di un duro contrasto alle discriminazioni che migliaia di donne incinte - o che vogliono esserlo - sono costrette a subire sul posto di lavoro. Questo è l’unico modo per applicare concretamente i primi articoli di una legge comunque iniqua e imperfetta come la 194, che parlano espressamente del “valore sociale della maternità” e della “tutela della la vita umana dal suo inizio”», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
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