Per chi avesse ancora qualche dubbio riguardo la politica della Sig.ra Clinton al servizio delle lobby pro aborto degli Stati Uniti, nonostante ne avessimo parlato in molti nostri articoli come potete leggere qui e qui ...
Hillary Clinton ritiene che “le credenze religiose e i pregiudizi strutturali devono essere modificati” per fare in modo che l’aborto sia di fatto praticabile da un numero maggiore di donne.
Secondo un’intervista rilasciata dalla candidata dei democratici alla Presidenza degli Stati Uniti, le leggi non bastano, se di fatto i cittadini non ne fruiscono: l’accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva, nella specie, sono limitati per le donne, dalle convinzioni morali, religiose. Quindi, sono le credenze religiose che pongono limiti di accesso all’aborto.
Queste sue esternazioni sono tese a ostacolare la revisione legislativa delle norme che regolano l’aborto in America. Infatti si sta riaprendo il dibattito sull’aborto tardivo.
La legislazione americana è molto permissiva: i bambini possono essere uccisi addirittura fino al nono mese di gravidanza.
I candidati prolife Repubblicani stanno tentando a livello nazionale quello che è riuscito nei parlamenti di diversi Stati federati: introdurre norme che limitano la strage di innocenti. Tra breve infatti intendono rilanciare la proposta di divieto di aborto dopo la ventesima settimana.
Ad ogni modo, la signora Clinton non ha spiegato quale strategia si può usare per cambiare le convinzioni religiose delle persone.
Fonte : NationalReview
Redazione