Negli Stati Uniti per fortuna c’è ancora chi ritiene l’aborto una vera e propria condanna a morte.
E poiché ormai la pena capitale si somministra con una sedazione – per un senso di pietas verso il condannato, benché colpevole – non si vede perché non si dovrebbe usare la stessa attenzione anche nei confronti di un bambino innocente nella pancia della mamma.
Ebbene, come leggiamo su LifeNews, l’Utah risulta essere il primo Stato della Confederazione Americana ad approvare una legge che obbliga ad anestetizzare i bambini uccisi con l’aborto dopo la ventesima settimana.
Grande promotore di questa iniziativa è stato il senatore repubblicano Curt Bramble, il cui piano originario era quello di vietare totalmente l’aborto a partire dalla ventesima settimana. Tuttavia, di fronte allo spauracchio dell’incostituzionalità di questa proposta, ha ripiegato sulla semplice anestesia.
Lo scorso 28 marzo il governatore repubblicano Gary Herbert, convinto pro-life, ha dunque firmato la nuova norma. Fino a questo momento era la donna a scegliere se avvalersi dell’anestesia per il figlio oppure no.
Intendiamoci, questo è soltanto un piccolo passo nella direzione della difesa della vita. Però è importante e simbolico, perché riconosce al bimbo abortito la dignità di essere umano. La scienza prova infatti, nonostante quanto possano sostenere in contrario gli abortisti (che però seguono solo la propria ideologia e non il dato empirico), che i bambini in grembo sentono il dolore, addirittura in maniera più intensa rispetto ai bambini già nati o agli adulti. Lo ha detto ad esempio, tra gli altri, il medico americano David Prentice.
Di fronte a tutto questo è davvero incredibile vi sia ancora chi, in nome dei diritti (ma quali? di chi? Non certo del bambino e nemmeno della donna) e del progresso civile si ostini a difendere le legislazioni che ammettono l’aborto. Se il bambino sente dolore e se sin dal concepimento vi è tutto il patrimonio genetico, come è possibile non considerare l’aborto un omicidio vero e proprio? Come è possibile considerare il feto un grumo di cellule, non degno di essere ritenuto una persona umana?
Il tema dell’aborto tardivo è molto sentito negli Stati Uniti: ne hanno parlato il Congresso e il Senato, votando per il suo divieto (vedi anche qui). Nonostante questo, tuttavia, il presidente Obama e il Partito Democratico hanno opposto una netta e totale resistenza.
Redazione