Rilanciamo il comunicato stampa del Comitato Difendiamo i Nostri Figli che domani, 12 ottobre, alle ore 12, si ritroverà a manifestare contro la stepchild adoption, e quindi contro l’adozione gay e quindi a favore dei bambini e della famiglia naturale, di fronte alla sede della Corte di Cassazione.
In piazza Cavour, a Roma, si ritroveranno i membri del Comitato con diversi Parlamentari e con i cittadini che vorranno unirsi a loro.
Dopo le due clamorose decisioni della prima sezione della Cassazione che ha deciso per l’adozione di un bambino a favore di una coppia di donne; mercoledì 12 ottobre la sesta sezione deciderà, per la prima volta, per l’adozione di un bambino da parte di una coppa di due uomini sposati all’estero, violando così, ancora una volta, la legge che impone che una decisione così delicata venga assunta dalle sezioni unite, così come richiesto invano dalla Procura generale per i due casi precedenti.
C’erano infatti tutte le condizioni per farlo: il caso contraddittorio, il fatto che il parlamento ha stralciato la stepchild adoption e il clamore mediatico e l’importanza che l’opinione pubblica assegna al problema delle adozioni per coppie delle stesso sesso, si veda il caso di Niki Vendola.
Di fatto c’è il tentativo di far passare per via giurisprudenziale la stepchild adoption, ovvero l’adozione del figlio biologico del partner, stralciata dal ddl Cirinnà dopo le grandi manifestazioni di piazza. Si cerca cioè di legittimare l’abominevole pratica dell’utero in affitto – che mercifica la donna e il nascituro – dal momento che è contro ogni evidenza scientifica che due uomini o due donne possano generare un bambino, senza rivolgersi al mercato dei gameti e dell’utero di una donna. Un turpe commercio illegale in tutti i Paesi Ue e recentemente condannato anche dal Consiglio d’Europa.
Per difendere il diritto dei bambini a non essere programmati fin dal concepimento orfani di madre o di padre, Mercoledì 12 ottobre Massimo Gandolfini, tutto il vertice del Family day e numerosi deputati e senatori della Repubblica manifesteranno a Roma, in Piazza Cavour, davanti alla Corte di Cassazione, alle ore 12, rilanciando l’appello a tutti gli organi competenti e al Presidente Mattarella, affinché venga rimessa la decisione in questione alle sezioni unite della Cassazione.