Due milioni di colombiani chiedono un referendum per vietare le adozioni gay.
La petizione è stata presentata al Congresso martedì scorso.
La senatrice Viviane Morales (Partito liberale) ha spiegato che il diritto costituzionale sulla formazione della famiglia e sui diritti dei bambini di crescere con un padre e una madre devono essere rispettati. La questione non ha carattere è religioso, ma morale e politico, sostenuta dalla ricerca scientifica.
Spiega la senatrice che gli studi, in più di 13 paesi dicono che i bambini che crescono in famiglie più stabili, con un padre e una madre, vanno meglio a scuola, hanno meno probabilità di cadere nell’alcolismo, nella tossicodipendenza, e sono a minor rischio di gravidanze adolescenziali e di delinquenza giovanile.
Molti sostengono altre posizioni, ovviamente, ma lo Stato non può permettersi di fare “esperimenti sociali” usando come cavie i bambini, i soggetti più vulnerabili. Ovviamente sottoscriviamo il pensiero della Morales.
Nel mese di novembre scorso, la Corte Costituzionale colombiana aveva stabilito che agli omosessuali non poteva essere negata l’adozione.
Viviane Morales da allora ha condotto una campagna chiamata ‘Firma per mamma e papà’, che mira a rovesciare la suddetta sentenza, chiaramente ideologica, con un referendum popolare.
Altri 45 altri senatori l’hanno appoggiata nella campagna.
Avrebbero dovuto raccogliere un minimo di 1,8 milioni di firme entro il marzo di quest’anno: un obiettivo arduo, ma che è stato abbondantemente superato.
Il processo per ottenere un referendum è appena iniziato: se il cancelliere accetta le firme, l’iniziativa andrà davanti alla Camere dove deve essere approvata, in due dibattiti in ciascuna Camera. Se passa sarà poi sottoposta alla Corte costituzionale e da lì potrà essere indetto il referendum.
Redazione
Fonte: Colombia Reports