Nel parlare di adozioni gay, qualcuno potrebbe aver perso ogni senso del ridicolo.
Attenzione, non ci stiamo riferendo a quanti malsanamente e contro ogni dato di realtà e di retto pensare, sostengono che un bambino può crescere benissimo (anzi, forse addirittura meglio) con due papà o due mamme.
Ad attirare la nostra attenzione è invece il ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia, Enrico Costa (di Ncd). Il quale ha l’ardire di “tuonare” contro le sentenze creative dei giudici in materia di adozioni per le coppie dello stesso sesso. Ovviamente sarebbe cosa buona e giusta, anzi sacrosanta se a farlo fosse chi si è opposto e si oppone al ddl Cirinnà. Non chi invece l’ha voluto, votato e continua a difenderlo!
Trattandosi di un Ministro della Repubblica, dobbiamo desumere che Costa avrà avuto un problema di memoria. Dunque non è ridicolo, ma solo smemorato...
Apprendiamo da Repubblica che il “leone” alfaniano, parlando al Forum delle associazioni familiari, ha affermato: «Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta: in tema di stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c’è più, c’è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa».
Chissà che paura devono aver preso Maria Elena Boschi e Monica Cirinnà, entrambe impegnate a riformare la legislazione sulle adozioni in modo da poter definitivamente spalancare le porte alle “famiglie” omosessuali....
La Cirinnà, infatti, a stretto giro di posta, ha risposto ricordando al ministro che nel punto 20 del maxiemendamento che egli stesso ha votato felice e contento, c’è scritto che “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti“.
Ora, che i giudici siano creativi e in pratica abbiano già aperto alle adozioni gay non ci piove ed è uno scandalo. Ma questo si sapeva già (vedi ad esempio qui). Così come noti sono gli intenti di Renzi e della lobby LGBT. Ciò che invece suscita maggiore indignazione sono le ipocrite esternazioni del ministro Costa. Il quale, lo ricordiamo per dovere di cronaca, ha ottenuto la guida del dicastero che dirige (con delega alla famiglia) pochi giorni prima del Family Day dello scorso 30 gennaio, come ricompensa in cambio del silenzio di Ncd sulle unioni civili.
Noi e tanti altri lo abbiamo detto in tutte le salse che nella legge Cirinnà, nonostante lo stralcio della stepchild adoption, c’è già la sostanziale possibilità delle adozioni gay.
Perché ora Costa si scandalizza tanto? Forse per racimolare i voti di alcuni ingenui sprovveduti alle elezioni amministrative? Davvero non si è reso conto di aver votato e difeso una legge che fa rientrare dalla finestra ciò che lui e i suoi amici di Ncd hanno fatto finta di sbattere fuori dalla porta?
Non diciamo che è ridicolo. Forse, semplicemente, non ricorda...
Federico Catani
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