Dal 18 al 20 luglio in Tanzania si è tenuto il convegno “La Vita: dono di Dio, proprietà di Dio”, manifestazione organizzata dalla Human Life International ed a cui hanno preso parte ben 70 rappresentanti di altrettante realtà prolife, con un particolare coinvolgimento degli esponenti africani.
In questa occasione Emil Hagamu ha ottenuto il riconoscimento di direttore regionale di HLI per l’Africa, ruolo conferito per il suo impegno di lunga data nella battaglia per la Vita.
Nel suo intervento, Hagamu, è andato subito al sodo: “Amiamo i bambini. Noi amiamo la Vita. E siamo disposti a tutto per proteggere sia essa che le nostre famiglie.”
Poi, più specificatamente rivolgendosi alla Tanzania: “Quello di cui i tanzaniani hanno bisogno ora sono le infrastrutture: buone strade, buoni ospedali, buone scuole.”
“Non abbiamo bisogno di preservativi. Non abbiamo bisogno di contraccezione. Non abbiamo bisogno dell’ aborto.”
Hagamu tocca così il centro del problema, le politiche demografiche: “I bambini sono una risorsa per qualsiasi nazione, sono i futuri leader, i futuri genitori: quando si attaccano i bambini, si attacca la nazione.”
E proprio per questo è importante denunciare le trame intessute dalla cultura pro-morte, che troppo spesso i paesi ricchi promuovono al loro interno ed impongono agli Stati del terzo mondo. “Dobbiamo uscire in piazza ed esporre pubblicamente i loro piani per diffondere l’aborto, la contraccezione e l’omosessualità.”
“E, nel farlo, dobbiamo promuovere l’alternativa: cioè la speranza della cultura della Vita.”
Redazione
Fonte: LifeSiteNews