Il rischio c’è, ed è concreto. È quello di vedere annientate le libertà di manifestazione del pensiero, di stampa, le libertà dell’associazionismo e di poter professare liberamente la propria fede.
Libertà messe a rischio dalla possibilità che venga approvato dal Parlamento italiano il disegno di legge contro l’omotransfobia. Per questo motivo Pro Vita & Famiglia non starà a guardare, ma ha già fatto partire – da oggi e per quindici giorni – una campagna di sensibilizzazione con 45 affissioni per dire no a questo disegno di legge liberticida.
Protagonisti della campagna, come sempre, cittadini, persone comuni, insomma chiunque rischia di essere punito, un giorno, solo per aver espresso le proprie idee e quindi essere condannato per omofobia.
Ecco dunque un semplice pasticcere, punito per essersi rifiutato di realizzare una torta di nozze per una coppia gay; oppure una coppia che insegna ai propri figli che si nasce maschio o femmina; o ancora un conduttore radiofonico che secondo il manifesto potrà essere imbavagliato solo per affermare che l’utero in affitto è un abominio. Ed infine un’attivista pro family, che come molte associazioni rischia di essere zittita e condannata dalla legge per affermare che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna.
Roma, la Capitale sede dei palazzi del potere politico, è la città da cui è partita la campagna di sensibilizzazione, che si estenderà nei prossimi giorni a tutto il territorio nazionale e alle città più importanti d’Italia.
L’appello alla politica e ai cittadini stessi è uno: #RestiamoLiberi e diciamo no! alla legge sull’omotransfobia che punisce le idee di chi la pensa diversamente.
di Jacopo Coghe