Oggi l’Alta Corte ha confermato che ad Alfie saranno tolti i supporti vitali, ma per motivi legali non possono essere resi noti il giorno e l’ora in cui questo avverrà.
Quello che è successo per Charlie Gard a luglio, si ripete oggi: si sentenzia sul valore della vita, tanto che dei giudici si esprimono dichiarando la vita di una persona “inutile” (sic! Giudice Hayden: «But I came to the conclusion at the end of that hearing that Alfie’s brain had been so corrupted by mitochondrial disease that his life was futile»); i genitori vengono privati del diritto di decidere sulla vita di loro figlio; un bambino viene ucciso per celare la malasanità... e lo chiamano progresso.
Noi tutto questo lo definiamo in maniera molto più chiara e netta: si tratta di una condanna a morte di un’innocente.
Il Comunicato Stampa dei Giuristi per la Vita su Alfie
I Giuristi per la Vita, su incarico dei genitori di Alfie Evans, avevano fatto pervenire la disponibilità di due ospedali (Istituto Besta e Bambin Gesù) per eseguire nuove valutazioni e (nel caso del Besta) indagini cliniche per una corretta diagnosi verso il piccolo Alfie, ferma la disponibilità di accogliere il paziente da parte del Bambin Gesù.
Le mail con le suddette disponibilità sono state inviate dal segretario dei Giuristi per la Vita il giorno 6 aprile, rispettivamente alle ore 12.46 e 15.56.
Il giorno stesso alle ore 17.44 uno dei legali dell’Alder Hey Hospital testualmente rispondeva: “I will take instructions and revert to you as soon as possible”. Ora, forse non si comprende il significato di “as soon as possible”, fatto sta che a tutt’oggi alcun riscontro è pervenuto né ai Giuristi, né agli ospedali italiani.
A distanza di poche ore, si apprende che oggi è fissata udienza alle ore 12 ove si discuterà circa tempi e modi per il distacco della ventilazione di Alfie.
In poche parole l’Alder Hey ha:
– dapprima disatteso le speranze della famiglia, dopo che era intervenuto Steven Woolfe membro del parlamento europeo che aveva consentito di accendere un barlume di speranza;
– poi ignorato e disatteso, non rispondendo affatto nemmeno alla mail inviata stamane, anche con grave imbarazzo dal punto di vista deontologico, a specifiche richieste e disponibilità formulate da colleghi medici di primissimo livello, quali quelli dell’ospedale Bambino Gesù e dell’Istituto Besta di Milano che ben potrebbero mettere a disposizione le proprie specificità diagnostiche nel campo delle neuroscienze, per capire, almeno, i motivi (cioè la diagnosi certa) per cui il piccolo Alfie deve essere condannato a morire.
La domanda che sorge ora spontanea e che poniamo al mondo intero è questa: perché Alfie deve morire se non è in crisi fisica e/o respiratoria ? E perché così in fretta ? Si apprende ora che in un passaggio della decisione il giudice scrive: “i genitori e in particolare il signor Evans non sanno affrontare la realtà e continuano a sperare in una soluzione del tutto irrealistica ...”. Ne deduciamo che sarebbero “irrealistici” anche il Besta di Milano e il Bambin Gesù di Roma che offrono una second consulting e una disponibilità ad accoglierlo in Italia. Oppure non è così?
Per l’ associazione Giuristi per la Vita
Segretario avv. Filippo Martini