Abbiamo già pubblicato un articolo sul tema (http://www.prolifenews.it/notizie-dal-mondo/cinque-cose-che-dovreste-sapere-sul-business-degli-aborti-della-planned-parenthood/), che ha iniziato a raccontare le verità scioccanti e tragiche su Planned Parenthood, sconosciute e non ammesse dalla maggioranza degli americani ogni giorno. Eccone altre cinque.
1. Planned Parenthood utilizza teorie razziste, eredità della fondatrice eugenista
Margaret Sanger, fondatrice di Planned Parenthood, era un’eugenista, simile ad Hitler per intenderci. La Sanger credeva infatti vi fossero razze superiori, e che all’interno delle stesse razze superiori vi fossero membri idonei e non. Allo scopo di creare un mondo nel quale unicamente ai membri idonei delle razze superiori fosse permesso vivere, la soluzione della Sanger fu di eliminare gli altri attraverso la sterilizzazione forzata, l’infanticidio, il controllo delle nascite, l’aborto. Nel suo libro “Woman and the new race” (La donna e la nuova razza), la Sanger scrisse:
“[Noi dovremmo] applicare una politica severa e rigida di sterilizzazione e segregazione alla parte di popolazione la cui progenie è contaminata, o la cui eredità è tale che le caratteristiche sgradevoli possano essere trasmesse alla prole.”
E nel suo “American Baby Code” (Codice del bambino americano), la Sanger ha scritto:
“dare ai gruppi disgenici [persone con “geni cattivi”, n.d.t.] presenti nella nostra popolazione la scelta tra la segregazione o la [obbligatoria] sterilizzazione“.
Purtroppo, il tema preoccupante della discriminazione razziale non ha seguito la Sanger nella tomba: solo pochi anni fa, Live Action ha esposto gli orientamenti razzisti di Planned Parenthood, smascherandone agenti che accettavano donazioni specificamente destinate agli aborti di bambini afroamericani. Live Action ha divulgato le attuali pratiche razziste di Planned Parenthood tramite un’indagine sotto copertura: la Dr. Alveda, nipote pro-life del grande Marthin Luther King, ha sostenuto che ” negli Stati Uniti oggi il praticante più coerente del razzismo è Planned Parenthood, che recentemente ha dimostrato di essere pronta ad accettare denaro per eliminare i bambini neri”.
Il sogno di Margaret Sanger di purificazione dell’umanità ancora vive.
Dov’è il NAACP [National Association for the Advancement of Colored People, http://www.naacp.org/] quando il vero e proprio razzismo minaccia le minoranze americane? Secondo il leader afroamericano pro-life Ryan Bomberger, anche il NAACP è impegnato a sostenere Planned Parenthood.
2. Planned Parenthood ha fatto pressioni per rendere l’infanticidio legale
Nei primi giorni del processo Gosnell, quando l’opinione comune americana aveva appena iniziato a prendere coscienza che l’infanticidio è una pratica comune in alcune cliniche abortiste, Planned Parenthood ha lanciato la bomba di Alisa LaPolt Snow: “l’infanticidio è una questione senza importanza“.
In effetti, la rappresentante di Planned Parenthood ha discusso contro la proposta di legge in Florida che richiederebbe agli abortisti di rianimare i bambini sopravvissuti all’aborto. L’alternativa dunque? Lasciarli morire.
3. Planned Parenthood commette circa il 30% degli aborti della nazione
Planned Parenthood è da sola la più grande realtà abortista della nazione. La maggior parte degli aborti sono commessi negli ospedali, ma Planned Parenthood gestisce sotto un unico nome la maggior catena di centri di aborto, commettendo intorno al 30% degli aborti totali che avvengono negli Stati Uniti ogni anno.
Ciò significa che compiono circa un aborto ogni 59 secondi. Ogni anno, abortiscono tante donne quante persone vivono nella città di Cincinnati. Planned Parenthood è così tanto impegnata nell’aborto, che i più grandi impianti di aborto dell’emisfero occidentale portano il suo nome.
Secondo la Houston Coalition for Life, che lavora a tempo pieno per salvare i bambini e le loro madri dalla devastante morsa di Planned Parenthood, il Centro per la Scelta Planned Parenthood per aborti a Houston, Texas, è la più grande clinica per aborti dell’emisfero occidentale, con i suoi 78.000 mq. Probabilmente la più grande fabbrica di aborti nel mondo, aborti fino quasi a metà gravidanza di una donna (19,6 settimane).
4. Il più grande “fan” di Planned Parenthood è il Presidente Barack Obama
Cecile Richards, presidente di Planned Parenthood, così si è espressa:
“Il presidente Obama ha fatto di più per proteggere e promuovere la salute delle donne di ogni altro presidente nella storia – e ha continuato a sostenere Planned Parenthood proprio quando era più importante. Grazie al suo instancabile impegno, possiamo contare sul controllo delle nascite a costi accessibili, e ad aumentare l’accesso all’assistenza sanitaria a prezzi bassi per milioni di donne a livello nazionale.”
Qualche curiosità sulla storia d’amore tra Obama e Planned Parenthood: come la Richards racconta, Obama ha categoricamente rifiutato i tentativi di John Boehner per togliere i finanziamenti POTUS [President Of The U.S., n.d.t.] per Planned Parenthood – un’azione, secondo Richards, che avrebbe risolto l’impasse nella legislatura volta ad impedire il voto di bilancio nel 2011.
Più di recente, l’amministrazione del presidente ha ceduto alle insistenze di Planned Parenthood affinché la cosiddetta “contraccezione d’emergenza” fosse universalmente disponibile per le minorenni più giovani.
Non sorprende che Planned Parenthood abbia appoggiato Obama alle elezioni presidenziali e che Cecile Richards abbia anche preso una pausa dal suo lavoro per propagandare Obama nel cruciale campo di battaglia della Virginia.
Per fugare qualsiasi dubbio sulla dedizione di Obama di Planned Parenthood (e viceversa) resta da considerare che per tutto il 2007, Obama ha promesso ai suoi migliori sostenitori che il suo primo atto come il presidente degli Stati Uniti sarebbe stato il radicale Freedom of Choice Act (FOCA).
Il Congresso non ha mai votato la proposta di legge, ma la dedizione di Obama per un provvedimento che avrebbe aggiunto 125.000 bambini morti al numero dei morti ogni anno di aborto in America, la dice lunga.
5. Planned Parenthood è nota per coprire stupro e pedofilia
A Live Action è stato sviluppato il progetto “Mona Lisa” (http://www.liveaction.org/monalisa/), che ha esposto la consulenza manipolativa, gli stupri insabbiati legalmente e gli abusi occultati in otto cliniche di Planned Parenthood, in cinque diversi Stati. Il quadro emerso è scioccante.
Ancora una volta, l’organizzazione che costantemente sollecita una filosofia di rafforzamento delle donne ha dimostrato che i migliori interessi delle donne – soprattutto le donne più vulnerabili, i giovani, e quelle che hanno subito abusi – non sono la forza trainante dietro il loro imponente business sull’aborto.
Traduzione con adattamenti a cura di Ilaria Sambuceti
Clicca qui per leggere l’articolo originale pubblicato da LifeNews in lingua inglese
di Lauren Enriquez