In Canada le terapie affermative e la transizione dei minori sono un totem intoccabile. Quella che noi chiamiamo carriera alias lì è non solo obbligatoria, ma gli studenti possono chiedere di essere chiamati col nome e il pronome preferito anche senza che i genitori sappiano niente. Anzi, coloro che si opponessero passerebbero guai seri: i ragazzi vengono presi in custodia dai servizi sociali , e loro rischiano perfino alla prigione.
Nello Stato del New Brunswick, però, dal 1 luglio gli insegnanti non potranno utilizzare i pronomi preferiti dagli studenti, secondo il genere che preferiscono, senza il permesso dei genitori. Se non è possibile ottenere il permesso dei genitori, lo studente interessato dovrebbe essere inviato a un assistente sociale o uno psicologo per riconciliarsi con i propri genitori.
Questa norma, che ha modificato il regolamento 713, ha anche rimosso l'esplicita previsione che gli studenti possono partecipare ad attività extrascolastiche, comprese le squadre sportive secondo la loro identità di genere.
Il nuovo regolamento scolastico è stato emanato dall'assessore all'istruzione Bill Hogan e dal Governatore Blaine Higgs su spinta di centinaia di proteste di genitori e insegnanti. Ma ovviamente ha scatenato l'indignazione della Gaystapo canadese che è molto potente, tanto che è intervenuto a criticare la nuova normativa perfino il premier in persona, Trudeau.
Ma c'è stato anche il supporto di Action4Canada, un gruppo cristiano con sede nella Columbia Britannica, che l'ha definita una "decisione eroica" per proteggere i minori dal percorrere un sentiero di distruzione.
Che perfino in Canada il sistema antiumano instaurato solidamente dalle lobby Lgbt subisca una piccola crepa è un fatto importante da non sottovalutare.
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