L'apotemnofilia, meglio nota come BIID, Body Integrity Identity Disorder, cioè disturbo dell'identità e dell'integrità corporea, è una rara condizione psichiatrica in cui le persone sanno che il loro corpo, una braccio per esempio, è normale e sano, ma sentono che non fa parte della loro identità; lo vogliono amputato, anche se si rendono conto che diventeranno disabili. Spesso poi indossano una protesi per recuperare parte della funzionalità dell'arto perduto.
In un provocatorio articolo su The New Bioethics , Richard Gibson, della University of Manchester Law School, nel Regno Unito, chiede cosa c'è di sbagliato nella BIID, soprattutto se una protesi moderna fornisse una funzionalità uguale o migliore dell'arto amputato. In tal caso, il medico non sarebbe più tenuto eticamente a rifiutarsi di amputare l'arto sano, perché la cosa non nuocerebbe al paziente.
L'articolo di Gibson è certamente provocatorio. Però, nel momento in cui si abbandona l'idea di natura umana e di stato di salute naturale, è difficile resistere alla tentazione di riconfigurare il corpo umano. E il transgenderismo ha già aperto la strada in tal senso.
Fonte: https://www.bioedge.org/bioethics/after-all-what-is-really-wrong-with-apotemnophilia/13670
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