Arcigay trentina in subbuglio minaccia rappresaglie. Dopo la pubblicazione su di un quotidiano locale di un messaggio informativo a pagamento da parte del Coordinamento Famiglie Trentine, il responsabile Paolo Zanella propone la solita sceneggiata di vittimismo, con un unico filo conduttore: l’astio incondizionato verso tutto il mondo che si definisce con un sesso e non con l’”asterisco” (avete fatto caso a come declinano i sostantivi? Tutt*, bell*, invitat*…).
Se si limitassero a questo, sarebbero al massimo fautori di neologismi nemmeno tanto divertenti… ma quando si arriva a pretendere di riconoscere la completa equiparazione di una famiglia tradizionale con una coppia GLBTQI –che, ricordiamolo per l’ennesima volta, si tratta di gay-lesbiche-bisessuali-transessuali-queer-intrasessuali-, con tanto di uguale accesso alla capacità genitoriale, gli asterischi vanno in cantina e le persone civili e consapevoli devono sentirsi responsabilizzate nel ruolo di ripristino del buon senso e dei diritti dei bambini.
Questo, ovviamente, non fermerà l’operato del Coordinamento Famiglie Trentine che, ci fanno sapere, continuerà con sempre maggior intensità a far sentire la propria voce, convinti come sono della necessità di informare la cittadinanza su quanto sta accadendo dentro le Istituzioni che dovrebbero invece rappresentarli.
Il primo banco di prova dell’odio omosessualista sarà venerdì 11 aprile, giorno in cui le Sentinelle in Piedi manifesteranno in Piazza Duomo a Trento: anche in quest’occasione, come nella precedente, le organizzazioni GLBTQI cercheranno visibilità buttandosi a terra fingendosi svenuti. Ciascuno, del resto, si diverte come può. Sperando sempre che si limitino a strisciare al suolo senza concedersi pubblicamente in atti osceni o ad urlare nefandezze, cosa già fatta in occasione della veglia di febbraio.
Anche venerdì, quindi, arcigay-arcilesbiche daranno prova del solco retroguardista in cui si sono costretti.
Tant’è.
Redazione