16/12/2021 di Luca Volontè

Argentina. Il governo pensa all’identità binaria anziché alla povertà imperane. E i sistemi vanno in cortocircuito

La comunità ‘non binaria’ o transgender in Argentina è stata lasciata in un limbo dal Governo, che aveva promesso loro nuovi riconoscimenti giuridici e amministrativi.

I sistemi della pubblica amministrazione argentini, infatti, non riconoscono le nuove carte di identità. I servizi pubblici essenziali sono diventati inaccessibili a quelli della comunità non binaria in Argentina che hanno richiesto nuove carte d'identità nazionali (DNI) complicando la vita dei transessuali e lasciandoli nel limbo burocratico. Il tutto perché non si è voluto rimanere alla legislazione precedente, riconoscendo i documenti con il genere biologico.

Un problema che sta scatenando molte polemiche, ma che assurdamente sta facendo calare l’attenzione sul baratro economico che ha colpito il Pese e impoverito milioni di cittadini. Il 65% dei bambini argentini, infatti, vive in povertà, come dimostra una recentissima ricerca, ed il 44% della popolazione è sotto la soglia di povertà, dopo due anni di governo socialista di Fernadez.

Evidentemente le priorità sono state altre, e messe in campo neanche troppo bene. Con la decisione del luglio scorso, infatti, l'Argentina è stato il primo paese in America Latina e uno tra i pochi (insieme a Canada, Nuova Zelanda e Australia) a riconoscere legalmente le identità non binarie. L'evento è stato trasmesso in diretta streaming, con il ministro degli Interni Eduardo 'Wado' De Pedro e il ministro delle Donne, Genere e Diversità Elizabeth Alcorta che hanno tenuto discorsi accanto al presidente Alberto Fernández ad un pubblico formato dai rappresentanti delle sole organizzazioni LGBTQI+ del paese.

“Tra ciò che è ideale e ciò che è possibile andiamo avanti con ciò che è possibile perché ogni giorno siamo più vicini all'ideale", disse allora il Presidente Fernández, affermando inoltre che "dobbiamo aprire le nostre menti. Ci sono altre identità oltre a quella maschile e femminile che sono sempre esistite, ma prima le hanno nascoste".

 

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